SONO AFFARI DI FAMIGLIA

Valutazione
Discutibile, Grossolanità
Tematica
Famiglia
Genere
Commedia
Regia
Sidney Lumet
Durata
112'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
FAMILY BUSINESS
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Vincent Patrick dal romanzo di Vincent Patrick
Musiche
Cy Coleman
Montaggio
Andrew Mondshein

Sogg.: dal romanzo di Vincent Patrick - Scenegg.: Vincent Patrick - Fotogr.: (panoramica/a colori) Andrzej Bartkowiak - Mus.: Cy Coleman - Montagg.: Andrew Mondshein - Dur.: 112' - Produz.: Lawrence Gordon

Interpreti e ruoli

Sean Connery (Jessie Mc Mullen), Dustin Hoffman (Vito Mc Mullen), Matthew Broderick (Adam Mc Mullen), Rosana De Soto (Elaine), Janet Carroll (Margie), Victoria Jackson (Cristine), Bill Mc Cucheon (Doheny)

Soggetto

il quarantatreenne Vito Mc Mullen, benestante grossista di carne, è un uomo non proprio soddisfatto: benché amato dalla moglie Elaine, ha dei dissapori col figlio Adam che ha lasciato gli studi universitari e convive con una donna più grande di lui, Christine, cinica e spregiudicata. Per di più il giovane è infatuato del nonno Jessie, padre di Vito, che ha vissuto una vita di espedienti e che ha avuto spesso a che fare con la giustizia. Adam fa in modo di incontrare il nonno e gli confida di avere in mente un piano per un furto: dovrebbe portar via da un laboratorio delle fiale con relativi appunti su una scoperta scientifica in cambio di molti dollari. Jessie è interessato al progetto del nipote ma per realizzare la cosa dovrebbero procurarsi un complice. Pensano allora a Vito, il quale, informato del piano, va su tutte le furie e minaccia padre e figlio di denunciarli e giura che non parteciperà mai al furto poiché non vuole rischiare la galera e la buona reputazione che si è guadagnata in questi anni. Ma alla fine Vito si fa convincere: i tre vanno nella fabbrica, immobilizzano il guardiano, prendono le fiale e fuggono. Però Adam ricorda di aver dimenticato gli appunti e rientra: per la fretta fa scattare l'allarme e arriva la polizia che lo arresta. Il ragazzo è però riuscito a far avere ai familiari i preziosi appunti. Egli rischia una severa condanna poiché non vuole rivelare il nome dei complici. Vito è disperato, per la sua debolezza suo figlio è in guai grossi; non sa che fare e ce l'ha a morte col padre Jessie che, a suo parere, è causa di tutto. Alla fine decide di denunciare se stesso e il proprio genitore e di riconsegnare la refurtiva. Il giudice è severo soprattutto col vecchio che viene condannato a 15 anni: Adam e Vito rispettivamente a 5 e a 3 anni di sorveglianza speciale. Per Jessie è la fine: è vecchio e la prigione per lui è troppo. Adam rompe del tutto i rapporti con Vito che ha tradito il nonno senza scrupolo, Jessie in carcere prima si ammala gravemente e poi muore nonostante che Adam vada spesso a trovarlo. Durante la cerimonia dei funerale del vecchio Jessie, Vito e Adam si rivedono, si chiariscono tante cose, superano la diffidenza reciproca e si riconciliano.

Valutazione Pastorale

poteva essere buona l'idea del furto su commissione di fiaconi pieni di acqua fresca e si poteva dare corposità e spessore al rapporto tra tre generazioni (nonno, padre, nipote). Tutto invece è stato svolto in maniera frettolosa e superficiale. Il tema, ampiamente trattato dal cinema americano, del recupero dei valori familiari, è qui trattato in modo scialbo e per niente coinvol-gente. Nonostante l'azione criminosa che anima tutta la vicenda non c'è violenza nel film, non ci sono morti o spargimenti di sangue. Tutto sommato tra i tre per-sonaggi (il nonno simpatica canaglia che, alla fine soccombe; il padre diviso tra l'amore per il figlio e l'antipatica propensione per il furto; il giovane presuntuoso e sicuro di sé tipico della sua generazione, che con la sua leggerezza mette tutti nei guai) il meno simpatico è proprio il nipote. Il film è raccontato con tono di commedia, non è scuola di delitto, molte le intemperanze verbali.

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