SP1RAL

Valutazione
Futile, superficiale
Tematica
Metafore del nostro tempo
Genere
Drammatico
Regia
Orazio Guarino
Durata
95'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Naffintusi/AS.I.A.I.
Musiche
Rocco Cavalera
Montaggio
Gianluca Conca

Orig.: Italia (2015) - Sogg. e scenegg.: Orazio Guarino, Giuseppe D'Oria - Fotogr.(Panoramica/a colori): Andrea Tedesco - Mus.: Rocco Cavalera - Montagg.: Gianluca Conca - Dur.: 95' - Produz.: Marco Santoro, Orazio Guarino per Naffintusi.

Interpreti e ruoli

Marco Cocci (Matteo Moella), Valeria Nardilli (Alice), Michele Bevilacqua (terrapeuta), Cristina Puccinelli (madre di Matteo), Maria Grazia Pompei (Marianna), Giorgio Consoli (cugino di Matteo), Giulia Brunamonti (intervistatrice), Stefano Skalkotos (don Luca), Vito Mancini (dottore), Nika Perrone (attrice a teatro), Sandra Caraglia . (ragazza nel club)

Soggetto

Residente a New York dove si è affermato come regista di cinema controverso ma di successo. Matteo Moella ha l'occasione per tornare in Italia, avvertito della morte del padre nella casa in Puglia che lui li ha lasciato. Quel luogo diventa il suo rifugio, nessuno può entrarvi tranne forse Alice che apre uno spiraglio nel muro che Matteo ha eretto intorno a se...

Valutazione Pastorale

Personaggio introverso, questo Matteo Moella, al pari del regista che interpreta e dei film, di successo (ma quali, sarebbe simpatico vederli) che dice di aver realizzato. Bisogna credergli sulla parola e quindi ipotizzare una vis narrativa che di colpo elimina ogni incertezze e crea storie di grande coinvolgimento. Però qualche dubbio è lecito che resti. Dubbio sulla reale capacità di Moella di scrivere copioni dotati di logica e distinzione narrativa. Il suo unico atteggiamento è il rifiuto, la certezza nel dire di no, e di tenere alto il versante della solitudine: al limite del nichilismo. Tutto il resto è improntato al piacere, rapido e immediato. Anche un colloquio con un sacerdote non sortisce affetti al di là di prevedibili scambi di opinione. Sp1ral, al tira delle somme, è ha l'aria del film indipendente che è contento di farlo vedere, sodisfatto di una 'originalità' dal fiato corto e dal respiro limitato. Il copione gira su se stesso, ossia a vuoto con poche speranze di acquistare una consistenza. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e del tutto superficiale.

Utilizzazione

Fin troppo enigmatico e chiuso a contributi esterni, il film si indirizza per proiezioni molto limitate, per chi vuole indagare il cinema italiano d'autore estremo.

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