SPARTAN

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Politica-Società, Potere, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
David Mamet
Durata
110'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Spartan
Distribuzione
CDI Compagnia Distribuzione Internazionale
Musiche
Mark Isham
Montaggio
Barbara Tulliver

Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: David Mamet - Fotogr.(Scope/a colori): Juan Ruiz Anchia - Mus.: Mark Isham - Montagg.: Barbara Tulliver - Dur.: 110' - Produz.: Spartan Productions, Art Linson Productions.

Interpreti e ruoli

Val Kilmer (Scott), Derek Luke (Curtis), William H.Macy (Stoddard), Tia Texada (Jackie Black), Kristen Bell (Laura Newton), Johnny Messner (agente Grace), Bob Jennings (assistente di Grace), Andrew Davoli (Jerry Zimmer), Natalia Nogulich (Nadya Tellich)

Soggetto

Scott, ufficiale delle Squadre Speciali, riceve l'incarico di ritrovare la giovane Laura Newton, figlia di un alto membro del governo americano. Le indagini lo portano a scoprire che la ragazza é stata condotta a Dubai, insieme ad altre, da un'organizzazione criminale dedita al traffico della prostituzione. Mentre cerca di organizzarsi per individuare il luogo preciso, Scott ascolta in televisione la notizia che la ragazza é morta per annegamento. Tutto dunque dovrebbe chiudersi lì, ma Scott non ne é convinto e insieme ad un collega decide di andare avanti. Arriva a Dubai e, infine, trova Laura, la libera ma lei non vuole salire sull'aereo per tornare in patria. All'aeroporto altri agenti segreti americani sono in agguato. Minacciano Scott, prendono Laura. Ora il padre in televisione elogia il ritrovamento della figlia. Scott si trasferisce a Londra.

Valutazione Pastorale

La vicenda in realtà è più intricata e difficile da raccontare nei suoi tanti risvolti di contorno: a cominciare dalla parte iniziale, quella dell'addestramento del reparti speciali, che poi motiva il titolo e, in parte, anche tutto il successivo scenario. Mamet, diventato cineasta attento e puntiglioso, non dimentica tuttavia la propria 'metà' teatrale: così il dialogo ha, nell'economia generale del racconto, un peso del tutto rilevante. Si tratta di descrivere e poi denunciare i (possibili) misfatti che un'amministrazione mette in atto per conservare se stessa e il potere che gestisce a livello non solo nazionale ma mondiale. Ne esce una vicenda drammatica ora d'azione ora da thriller, una sorta di compendio di fantapolitica dove però tutti protagonisti parlano il linguaggio duro e vero dei confronti aspri e le conslusioni sulla sostanziale amoralità del potere sono affidate a risvolti narrativi che toccano etica e civiltà, con momenti amari di tragedia. Film di sostanza dunue che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, senz'altro problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in molte occasioni per avviare riflessioni sui temi del potere, del militarismo, del rapporto tra verità e gestione delle verità.

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