State a casa

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Amicizia, Denaro, Donna, Giovani, Malattia, Male, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Psicologia, Violenza
Genere
Commedia surreale, Dramma psicologico
Regia
Roan Johnson
Durata
110'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
State a casa
Distribuzione
Vision Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Roan Johnson
Fotografia
Gianluca Palma
Musiche
Lorenzo Tomio
Montaggio
Paolo Landolfi A.M.C.
Produzione
Carlo Degli Esposti, Nicola Serra. Casa di produzione: Palomar, Vision Distribution, Sky, Amazon Prime Video

Interpreti e ruoli

Dario Aita (Paolo), Giordana Faggiano (Benedetta), Lorenzo Frediani (Nicola), Martina Sammarco (Sabra), Tommaso Ragno (Spatola), Fabio Traversa (portiere), Natalia Lungu (Irina)

Soggetto

Quattro coinquilini non ancora trentenni sono chiusi in casa in tempo di pandemia. Preoccupati dalla situazione fuori, provano a chiedere una riduzione dell'affitto allo spigoloso proprietario. La situazione ben presto deraglia in un crescendo di tensioni e delirio....

Valutazione Pastorale

Sorprende sempre il regista-sceneggiatore pisano Roan Johnson, tanto con le sue commedie frizzanti che offrono uno sguardo spensierato e nel contempo malinconico sui giovani di oggi come “Fino a qui tutto bene” (2014) e “Piuma” (2016), quanto con i suoi adattamenti Tv di opere letterarie come la saga “I delitti del BarLume” (dal 2015 su Sky) o i romanzi storici di Andrea Camilleri “La stagione della caccia” (2018) e “La concessione del telefono” (2020). Dopo cinque anni l’autore torna al cinema con “State a casa”, ambientato tutto in un appartamento nel corso della pandemia. Una storia che prende le mosse proprio dal clima tempestoso da Covid-19, dal confinamento forzato in uno stesso ambiente domestico di quattro amici neanche trentenni: Paolo (Dario Aita), Benedetta (Giordana Faggiano), Nicola (Lorenzo Frediani) e Sabra (Martina Sammarco). Rimasti al verde e incalzati dalle preoccupazioni, provano a chiedere uno sconto sull’affitto al sig. Spatola (Tommaso Ragno), uomo rigido e spregiudicato propenso più al ricatto che alla conciliazione… “State a casa” parte sulle note della commedia in continuità con i precedenti lavori di Johnson, con un richiamo proprio a “Fino a qui tutto bene”, per poi smarrire la carica umoristica a favore di uno sguardo sociale nero e inquietante. Sollecitati dal pericolo del Covid, i quattro ragazzi finiscono per sbandare in situazioni deraglianti che li portano sino al punto di non ritorno. Un progetto curioso, di certo audace, che per certi versi si ricollega anche allo sguardo da favola feroce messo in campo da Niccolò Ammaniti con “Anna” (2021). Qui in “State a casa”, però, non c’è favola che si tinge di nero, ma il racconto deflagra in una suggestione grottesca e pessimistica sull’uomo, sui giovani adulti di oggi, che implodono in un mondo che appare respingente, che frantuma sogni e ambizioni. Se è ben riconoscibile lo stile di regia di Johnson, ironico e irreverente, il racconto non sembra convincere del tutto avvitandosi in una vertigine claustrofobica e disperante. “State a casa” è un film complesso, problematico, adatto a un pubblico adulto capace di gestire temi e linguaggio in campo.

Utilizzazione

Il film "State a casa" è adatto a un pubblico adulto capace di gestire temi e linguaggio in campo

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