STAY – NEL LABIRINTO DELLA MENTE

Valutazione
Inconsistente, velleitario
Tematica
New age, Psicologia
Genere
Thriller psicologico
Regia
Marc Forster
Durata
99'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Stay
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Musiche
Asche & Spencer
Montaggio
Matt Chesse

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg. e scenegg.: David Benioff - Fotogr.(Scope/a colori): Roberto Schaefer - Mus.: Asche & Spencer - Montagg.: Matt Chesse - Dur.: 99' - Produz.: Eric Kopeloff, Tom Lassally.

Interpreti e ruoli

Ewan McGregor (Sam Foster), Ryan Gosling (Henry Letham), Naomi Watts (Lila Culpepper), Kate Burton (sig.ra Letham), Elizabeth Reaser (Athena), Bob Hoskins (Leon Patterson), Janeane Garofalo (Beth Levy), Amy Sedaris (Toni), B.D.Wong (dr. Ren), Joan Chiang . (ballerina)

Soggetto

A New York lo psichiatra Sam Foster ascolta un suo giovane paziente, Henry Foster, confidargli l'intenzione di suicidarsi alla vigilia del 21° compleanno. Sam allora sottopone Henry ad una terapia che induce il ragazzo a lsciarsi andare ad orribili premonizioni. Quando alcune di queste cominciano ad avverarsi, Sam entra a sua volta in una dimensione da incubo: deve salvare il ragazzo e le persone indicate nelle profezie, e inoltre anche lui comincia a rivivere situazioni già verificatesi in precedenza. Tutto forse é da ricondurre ad un tragico momento iniziale: un incidente avvenuto sotto un tunnelo tra due macchine per lo scoppio di una gomma. I tre familiari di Henry sono morti, lui solo si é salvato e da quel momento il senso di colpa lo porta ad una vita autodistruttiva.

Valutazione Pastorale

Raccontare di più del soggetto é impossibile e, tutto sommato, inutile. La sequenza finale dovrebbe spiegare tutto quello che si é visto in precedenza. Ma cosa si é visto? C'erano le premesse per una storia avvincente giocata su più piani temporali, tra il presente e il passato dei pensieri e delle azioni. Ma la regia si gioca ben presto tutte le carte migliori, il copione ricama a vuoto, divaga, insiste sul già visto, si perde, si avvita su se stesso. L'idea della faticosa ricostruzione di una catarsi mentale regge fino ad un certo punto. E poi, da parte di chi? Il vero protagonista é il giovane Henry o lo psichiatra Sam? Sono interrogativi che però non coinvolgono più di tanto. Al di là di una onesta produzione di 'genere', la storia resta un esercizio formale anche pregevole ma del tutto vuoto. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente e nell'insieme velleitario. UTILIZZAZIONE: il film può essere programmato forse solo, come si diceva, per 'appassionati' del genere, ma può anche essere trascurato. In ogni caso, qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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