STILL LIFE

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Famiglia, Lavoro, Politica-Società, Povertà-Emarginazione
Genere
Drammatico
Regia
Jia Zhang Ke
Durata
108'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Cina
Titolo Originale
Sanxia haoren
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Musiche
Lim Giong
Montaggio
Kong Jinglei

Orig.: Cina (2006) - Sogg. e scenegg.: Jia Zhang Ke - Fotogr.(Panoramica/a colori): Yu Likwai - Mus.: Lim Giong - Montagg.: Kong Jinglei - Dur.: 108' - Produz.: Chow Keung, Dan B, Ren Zhonglun.

Interpreti e ruoli

Zhao Tao (Shen Hong), Han Sanming . (Sanming)

Soggetto

Il minatore Han Sanming arriva nel villaggio di Fengjie già sommerso per fare posto alla nuova diga detta delle Tre Gole. Nel nuovo quartiere ancora in costruzione Han cerca la ex moglie andata via sedici anni prima con la loro unica figlia. Anche l'infermiera Shen Hong arriva a Fengjie per incontrare il marito che non vede da due anni. Han ritrova la ex moglie, le chiede di tornare insieme ma lei non accetta. Shen e il marito ballano insieme, si abbracciano, parlano molto, ma alla fine decidono di lasciarsi definitivamente.

Valutazione Pastorale

"Still life" significa 'natura morta' ossia, in pittura, il ritrarre oggetti apparentemente immobili ma resi dinamici dalla posizione, dalle luci, dagli ambienti. 'Natura morta' é forse una delle possibili definizioni per la Cina di oggi, gigante geopolitico squassato da una profonda trasformazione nel paesaggio e nella gestione del territorio La Cina va avanti e i cambiamenti travolgono tutto, non guardano in faccia a nessuno, si lasciano alle spalle storie private di ogni genere. Il copione ne osserva due, tra un milione, tra cento milioni. E tuttavia é sufficiente per comporre la cronaca, meditata e severa, di uno sradicamento fisico che diventa poi anche mentale, affettivo, sentimentale. Ne deriva un'opera che esprime molta onestà e grande dignità, che sta dalla parte dell'uomo e della donna persi negli spazi di paesi e campagne, ma non può allo stesso tempo non condividere le esigenze di ammodernamento in atto. E'la cronaca di una profonda solitudine, é lo sguado dall'interno di un cinese che testimonia di un momento di difficoltà del proprio Paese. Ma con accenti di più ampia comprensibilità. Forse il Leone d'oro a Venezia 2006 é stato un po' eccessivo, ma il prodotto é sincero, incisivo, autentico. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in altre ocasioni come avvio ad una riflessione non solo sulla Cina contemporanea ma più in generale sul rapporto tra persona e territorio.

Le altre valutazioni

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