STORIA DI MARIE E JULIEN

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, dibattiti
Tematica
Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Jacques Rivette
Durata
144'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
Histoire de Marie et Julien
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Pascal Bonitzer, Christine Laurent, Jacques Rivette Lydia Bigard
Musiche
canzone "Our day will come" interpretata da Blossom Dearie
Montaggio
Nicole Lubtchansky

Orig.: Francia/Italia (2003) - Sogg.: Lydia Bigard - Scenegg.: Pascal Bonitzer, Christine Laurent, Jacques Rivette - Fotogr.(Panoramica/a colori): William Lubtchansky - Mus.: canzone "Our day will come" interpretata da Blossom Dearie - Montagg.: Nicole Lubtchansky - Dur.: 144' - Produz.: Martine Marignac.

Interpreti e ruoli

Emmanuelle Beart (Marie), Jerzy Radziwilowicz (Julien), Anne Brochet (Madame X), Bettina Kee (Adrienne), Olivier Cruveiller (l'editore), Mathias Jung (il portiere), Nicole Garcia (l'amica)

Soggetto

A Parigi Julien, 40 anni, orologiaio, fallito sotto il profilo sentimentale e professionale, ricatta Madame X, una donna bella e ricca. Anche se conosce i particolari del suo traffico di oggetti antichi, Julien ignora il suo segreto più nascosto: il legame con Marie, di cui Julien si è innamorato un anno prima e che ha appena rivisto. Frequentando a lungo Marie, Julien nota alcune stranezze nel suo comportamento. Lei dice di amarlo fortemente eppure ogni volta sfugge, incapace di fermarsi. Julien ora vuole aiutare Marie a venire fuori da quello stato di torpore. Decide quindi di spingersi con lei fino al punto estremo nel quale é possibile scavalcare i confini della vita e dei sentimenti.

Valutazione Pastorale

In ossequio ad una tradizione narrativa che da sempre ha molti confini con la letteratura, anche questa volta Rivette divide il racconto in capitoli. Sono quattro: 'Julien'; 'Julien e Marie'; 'Marie e Julien'; 'Marie'. Come si vede, la scelta dei titoli rimanda ad un gioco aId incastro, ad una sorta di incontro degli opposti. L'idea del copione è venuta a Rivette rileggendo le bozze di un vecchio libro che raccoglieva le tracce narrative dei suoi tre "film fantasma": Phenix, L'anno II, e, appunto "Marie e Julien". "Forse -aggiunge Rivette- ventisette anni fa avevo voglia di porre l'accento più sul lato fantastico della storia. Oggi quello che più mi interessa é la storia d'amore tra questo uomo e questa donna. L'amore cade loro addosso...i due personaggi sono costretti ad uscire letteralmente da loro stessi e a confrontarsi con un qualcosa che va al di là della loro comprensione e dei loro sensi, fino a toccare il 'sublime'. Se non saranno sublimi non saranno nulla". Siamo di fronte dunque ad un cinema rarefatto e inafferrabile, ad enigmi esistenziali che certe volte Rivette, maestro della "Nouvelle Vague", sembra padroneggiare ma che non di rado gli sfuggono di mano, nascosti nelle volute di uno stile freddo e geometrico. Le scansioni oniriche collocate nel 'vero' della città non sempre risultano funzionali, finendo con l'indugiare su se stesse. Tuttavia il racconto propone affascinanti digressioni tra sogno e realtà e ancora una volta Rivette sfida il cinema a proporsi come luogo visibile del non rappresentabile incontro tra vita e morte, tra amore terreno e amore fuori dal tempo. Film complicato che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, segnato da qualche ambiguità nell'accostare i temi 'alti' sopra indicati, e certo adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: più che nella programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in occasioni mirate, con opportunità di dibattito, per riflettere sugli argomenti che propone e osservare il cammino di un regista dalla lunga carriera come Rivette. Attenzione é da tenere per i minori in previsione di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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