STRISCIA, UNA ZEBRA ALLA RISCOSSA

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Animali, Avventura, Famiglia - genitori figli, Film per ragazzi
Genere
Favolistico
Regia
Frederik Du Chau
Durata
84'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Racing stripes
Distribuzione
Eagle Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
David Schmidt, Steven P. Wegner, Kirk De Micco, Frederick Du Chau David Schmidt
Musiche
Mark Isham
Montaggio
Tom Finan

Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: David Schmidt - Scenegg.: David Schmidt, Steven P. Wegner, Kirk De Micco, Frederick Du Chau - Fotogr.(Normale/a colori): David Eggby - Mus.: Mark Isham - Montagg.: Tom Finan - Dur.: 84' - Produz.: Alcon Entertainment.

Interpreti e ruoli

Bruce Greenwood (Nolan Walsh), Hayden Panettiere (Channing Walsh), Gary Bullock (John Cooper), Wendy Malick (Clara Dalrymple), M.Emmet Walsh (Woodzie)

Soggetto

Nolan Walch, fattore di un ranch nel Kentucky, trova un cucciolo di zebra perso da un circo e lo regala a sua figlia Channing. La ragazza gli dà il nome di Striscia e lo aggrega agli altri animali della fattoria: il pony Gegé, la capra Bocca di Rosa, il gallo Becco Tosto, il cane Lightning. Tempo prima Nolan addestrava cavalli da corsa, attività interrotta quando la moglie Carolyn è morta proprio cadendo da cavallo. Vivendo vicino all'ippodromo, Striscia vorrebbe gareggiare con gli altri cavalli che si allenano e anche Channing è entusiasta all'idea di farlo correre. Ma i Darlymple, proprietari dell'impianto, vedono in Striscia un pericoloso rivale per Fulmine, il loro purosangue. Così il malvagio Sir Trenton, padre di Fulmine, dice a Striscia che in quanto zebra non può stare con loro, lo fa pestare e rapisce la cavalla Cinzia, sua fidanzata. Con l'aiuto degli amici della fattoria, del pellicano Gozzo e di due svelte mosche, Cinzia viene liberata e Striscia riesce a gareggiare con Channing in sella e a vincere il Kentucky Open.

Valutazione Pastorale

Gli animali sono computerizzati e parlano tra loro (in italiano con i vari dialetti regionali) ma non con gli attori in carne ed ossa. Ne scaturisce una favola piccola e quasi sottotono ma con una sua armonia e incisività nell'indicare la via del superamento delle diversità, della necessità di far prevalere i sentimenti dell'amicizia, del rispetto, della famiglia. Tutto è detto con chiarezza ma il contesto è simpatico, non c'é pedanteria, le figurine di contorno sono azzeccate e gradevoli. Il lieto fine arriva senza annoiare. Dal punto di vista pastorale, si tratta di un film da valutare come accettabile e senz'altro semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre come passatempo piacevole per bambini e ragazzi.

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