SUBURRA

Valutazione
Complesso, realistico **
Tematica
Gangster, Politica-Società, Potere, Storia, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Stefano Sollima
Durata
130'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Montaggio
Patrizio Marone

Orig.: Italia/Francia (2015) - Sogg. e sceneg.: Giancarlo De Cataldo, Carlo Bonini, Sandro Petraglia, Stefano Rulli dal romanzo "Suburra" di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini - Fotogr.(Scope/a colori): Paolo Carnera - Mus.: - Montagg.: Patrizio Marone - Dur.: 130' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz per Cattleya con RAI Cinema (Italia); La Chauve Souris con Cofinova 11 e Cinemage 9 (Francia).

Interpreti e ruoli

Pier Francesco Favino (Filippo Malgradi), Elio Germano (Sebastiano), Claudio Amendola (Samurai), Alessandro Borghi (Numero 8), Greta Scarano (Viola), Giulia Elettra Gorietti (Sabrina), Antonello Fassari (padre di Sebastiano), Jean-Hughes Anglade (Cardinal Berchet), Adamo Dionisi (Manfredi Anacleti), Giacomo Ferrara (Spadino Anacleti)

Soggetto

Nel novembre 2011 a Roma c'e aria di crisi di governo e di estrema precarietà generale. L'onorevole Malgradi, deputato del partito al governo, si lascia convincere ad entrare in molte operazioni corrotte che riguardano principalmente lo sviluppo del litorale romano. Nella speculazione edilizia sono coinvolti esponenti della malavita come Numero 8, che domina sul litorale e, soprattutto Samurai, il boss della criminalità romana e ultimo componente della Banda della Magliana. Nell'allargarsi a macchia d'olio dei giochi di potere restano coinvolti Sebastiano, un PR senza scrupoli, Sabrina, un'avvenente escort, Viola fidanzata tossicodipendente di Numero 8 e Manfredi, capoclan di una pericolosa famiglia di zingari. E ci sono infine le dimissioni annunciate del Pontefice, che rischiano di mettere in discussione i contributi vaticani ad alcuni progetti.

Valutazione Pastorale

Suburra era l'antico quartiere romano dove potere e criminalità segretamente si incontravano. Oggi si conserva il significato, traslato ai luoghi dove la Roma 'moderna' ha spostato affari, traffici, corruzione. Si parla della politica, dell'edilizia, della droga, di donne e prostituzione. Il quadro che emerge è simile ad un inferno sulla Terra, un non luogo dove ogni lealtà è bandita e dominano solo corruzione, violenza, soprusi. Cronaca e mass media si sono occupati tempo fa del fenomeno "Roma criminale", della malavita dilagante nella capitale. Partendo dal libro di De Cataldo e Bonini, la sceneggiatura (al lavoro anche Petraglia e Rulli) ha volutamente evitato di porsi come continuazione e denuncia di altri eventi ancora da accertare. Spingendo l'acceleratore di una regia frenetica e vorticosa, affidata a una fotografia calata in un buio metaforico e segnata da un montaggio di incalzante velocità, Sollima ottiene l'effetto sicuro di realizzare un film di 'genere' gangsteristico e malavitoso; forse all'americana ma con richiami al noir italiano anni '70. Un film calato in una realtà buia e oppressiva ma senza ambizioni di denuncia, più alla Damiani che alla Petri, o Rosi. Grande spettacolo, sostenuto anche da attori molto convincenti, e da una violenza 'a pelle' autentica e nei toni necessari. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e nell'insieme realistico.

Utilizzazione

Il film ha un tono narrativo incalzante e capace di togliere il respiro per la mancanza di aria e di alternative praticabili. Da utilizzare come prodotto italiano in grado di coniugare realtà e spettacolo per un pubblico capace di reggere emozioni e sbalzi umorali.

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