SYNECDOCHE, NEW YORK

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Famiglia - genitori figli, Libertà, Malattia, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo, Morte, Sessualità, Teatro
Genere
Drammatico
Regia
Charlie Kaufman
Durata
124'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Synecdoche, New York
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
John Brion
Montaggio
Robert Frazen

Orig.: Stati Uniti (2008) - Sogg. e scenegg.: Charlie Kaufman - Fotogr.(Scope/a colori): Frederick Elmes - Mus.: John Brion - Montagg.: Robert Frazen - Dur.: 124' - Produz.: Anthony Bregman, Charlie Kaufman, Spike Jonze, Sidney Kimmel.

Interpreti e ruoli

Philip Seymour Hoffman (Caden Cotard), Samantha Morton (Hazel), Michelle Williams (Claire Keen), Catherine Keener (Adele Lack), Emily Watson (Tammy), Dianne Wiest (Ellen Bascombs/Millicent Weems), Jennifer Jason Leigh (Maria), Hope Davis (Madeleine Gravis), Tom Noonan (Sammy Barnathan), Robin Weigert (Olive adulta), Daniel London (Tom), Robert Seay . (David)

Soggetto

Caden Cotard, ingegnoso regista teatrale, prova molto disagio nel lavorare per il modesto pubblico che frequenta il teatro locale di Schenectady, alla periferia di New York. Intanto la moglie, decisa a seguire la propria carriera di pittrice a Berlino, lo lascia, portando con se la loro figlioletta Olive. Caden è anche ossessionato dall'idea di essere preda di varie malattie e, infine, di essere vicino alla morte. Vive relazioni con Hazel, con la psicologa Madeleine, con l'attrice Claire. Deciso a creare un'opera magniloquente e definitiva su se stesso e sulla propria vita, coinvolge una serie di attori che invano aspettano decisioni e istruzioni. Passano gli anni, il lavoro di fa sempre più difficile e stentato. L'incrocio tra rapporti reali e finzione è in procinto di distruggere tutto. Caden è sul punto di arrendersi...

Valutazione Pastorale

Charlie Kaufman comincia con alcune sceneggiature di particolare rilievo e originalità: suoi sono i copioni di "Essere John Malcovich" (1999), "Il ladro di Orchidee" (2002), "Se mi lasci ti cancello (2004)". Nel 2008 debutta in regia con questo film che -dice- "parla di morte, malattia, disperazione, solitudine, problemi relazionali, metafisica e mal d'amore", E aggiunge; "Credo che sia un film divertente (...) Non è necessario, per esempio, arrovellarsi sul signifcato della casa che brucia. E' una casa in cui abita qualcuno che sta bruciando, è divertente(...)". Ci vuole qualche azzardo per accostare gli argomenti sopra elencati all'idea di divertimento. L'espressione sofferta, intristita, rassegnata di Caden attarversa tutta la storia in un continua accostamento con l'impossibilità di capire la realtà, con la consapevolezza di rassegnarsi all'inutilità di realizzare qualcosa che aiuti a capire il quotidiano. Ma l'amore e la famiglia si sfilacciano, gli affetti occasionali svaniscono nel nulla e la creazione artistica (che potrebbe inglobarli) si arrende di fronte all'incapacità di arrivare ad una conclusione. Allora si, è vero: davanti ad una tristezza cosmica si può pensare di rifugiarsi nel fantastico, a vivere nei sogni, al "come nei sogni raccontiamo a noi stessi delle storie". Realizzato nel 2008, arriva forse con qualche ritardo (e sulla scia della prematura scomparsa di Hoffman) questo film che conferma la propensione di Kaufman per storie da rompicapo narrativo: parte infatti in modo suggestivo ma andando avanti sconta fin troppa enigmaticità e si perde in inutili ghirigori filosofici e esistenziali. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, meglio se in occasioni mirate e selezionate per avviare riflessioni sulle tematiche 'alte' che affronta e sul linguaggio narrativo cui si affida. Molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV