TATJANA **

Valutazione
Accettabile, Complesso
Tematica
Donna
Genere
Apologo
Regia
Aki Kaurismäki
Durata
65'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Finlandia
Titolo Originale
PIDA HUIVISTA KIINNI, TATJANA
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Aki Kaurismäki, Sakke Jarvenpää
Musiche
The Renegades, The Regals
Montaggio
Aki Kaurismäki

Sogg. e Scenegg.: Aki Kaurismäki, Sakke Jarvenpää - Fotogr.: (panoramica/b.n. ) Timo Salminen - Mus.: The Renegades, The Regals - Montagg.: Aki Kaurismäki - Dur.: 65' - Produz.: Sputnik Oy, Helsinki

Interpreti e ruoli

Kati Outinen (Tatjana), Matti Pellonpää (Reino), Kirsi Tykkylainen (Klavdia), Mato Valtonen (Valto), Irma Junnilainen (madre di Valto), Elina Salo, Veikko Lavi, Pertii Husu

Soggetto

due amici finlandesi, Valto, un sarto bevitore accanito di caffè e dominato da una madre gelida e scostante, e Reino, meccanico, altrettanto accanito bevitore di vodka, hanno in comune l'hobby del rock, che suonano da primitivi, cercando di esorcizzare la monotonia del loro tran tran quotidiano nella periferia di Helsinki. Riparata la vecchia automobile Volga di Valto, decidono di concedersi un giro senza meta attraverso la Finlandia del Sud. A un certo punto chiedono loro un passaggio due giovani donne, la estone Tatjana e la russa Klavdia. I due lo concedono scorbutici, senza una parola né un gesto di cortesia, neppure quando sostano a un bar o sono costretti a pernottare in uno squallido alberghetto, in due stanze misere, che condividono Valto con Klavdia e Reino con Tatjana, ognuno indifferente nei riguardi dell'occasionale compagna, quasi fosse una cosa, e insensibili alle timide attenzioni delle due donne. Verso la fine del viaggio, dopo aver accompagnato Klavdia al treno, Reino pare accorgersi dell'esistenza di Tatjiana e tenta esitanti approcci, fino a decidere di vivere insieme alla donna, lasciando l'infantile Valto, che torna al suo ripetitivo lavoro di sarto, dominato dalla madre.

Valutazione Pastorale

l'atmosfera del film di Kaurismäki evoca gli anni '60 in una Finlandia ancor chiusa al progresso e come addormentata in una rassegnata e monotona sopravvivenza. Kati Outinen è l'interprete di Tatjana, una donna triste ma non ostile: offre un sorso di vodka al maldestro e imbambolato Reino; si corica vestita accanto a lui dopo avergli rivoltato sulle spalle la sua parte di coperta; appoggia la testa sulla spalla di Reino, ad occhi chiusi, con pudica fiducia, richiamando nel primitivo compagno un gesto appena accennato di attenzione e di tenerezza; gli apre infine la sua povera casa, per dividere con lui le sue pur magre risorse, salvandolo dalla solitudine e dal non senso. Meno fortuna ha invece la russa Klavdia con l’abulico Valto: il suo dono al compagno caffeinomane viene esaminato con la curiosità di uno scimpanzè. Non ne capisce la funzione e non apprezza l'attenzione della donna; non fa caso dei suoi gesti ingenuamente civettuoli (si mette il rossetto), né dei suoi sorrisi amichevoli e la vede partire con indifferenza, tornando passivamente al suo lavoro ripetitivo e sottomesso. La ricostruzione d'epoca ha momenti intensamente espressivi; i silenzi, i rapporti ombrosi, indifferenti o imbarazzati, l'incomunicabilità e la tristezza che caratterizzano i lavori di Kaurismäki sembrano attutirsi in questo film e far posto a una timida speranza di rapporti più umani. N.B. Al film è abbinato un interessante cortometraggio denso di simbolismi: ARISHA (ARISHA, DER BAR UND DER STEINERNE RING) del regista Wim Wenders (Germania 1993 a colori durata: 31'). La piccola Arisha viaggia con la mamma in automobile accompagnata da due individui: un inquieto Babbo Natale ed un uomo disoccupato travestito da orso. Lungo la strada incontra varie persone senza patria, esuli croati, curdi, vietnamiti e fraternizza con costoro.

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