TEZA

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Emigrazione, Giovani, Politica-Società, Potere, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Haile Gerima
Durata
140'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Etiopia, Francia, Germania
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Ripley's Film
Musiche
Vijay Iyer, Jorga Mesfin
Montaggio
Haile Gerima, Loren Hankin

Orig.: Etiopia/Germania/Francia (2008) - Sogg. e scenegg.: Haile Gerima - Fotogr.(Panoramica/a colori): Mario Masini - Mus.: Vijay Iyer, Jorga Mesfin - Montagg.: Haile Gerima, Loren Hankin - Dur.: 140' - Produz.: Haile Gerima, Karl Baumgartner, Marie Michele Cattelain, Philippe Avril, Joachim Von Mengershausen.

Interpreti e ruoli

Aron Arefe (Anberber), Abiye Tedla (Tesfaye), Takelech Beyene (Tadfe), Teje Tesfahun (Azanu), Nebiyu Baye (Ayalew), Mengistu Zelalem (Anberber giovane), Veronika Avraham . (Gabi)

Soggetto

Negli anni Settanta Anberber ha vissuto in Germania Ovest, studiando medicina e partecipando ai movimenti politico/sociali seguiti al Sessantotto. Oggi eccolo tornare nella natia Etiopia e trovare una situazione difficile da immaginare da lontano. Il Paese infatti é sotto il repressivo regime marxista di Haile Mengistu, e la vita quotidiana sembra indirizzata a senso unico. Il sogno di Anberber di utilizzare le competenze acquisite in Europa per migliorare le condizioni di salute degli etiopi si infrange contro la realtà di una giunta militare che usa gli scienziati per scopi politici. I ricordi del passato si confondono con il presente e per Anberbere si prospetta una difficile decisione da prendere: restare e resistere, o tornare ai luoghi della giovinezza.

Valutazione Pastorale

Nato in Etiopia nel 1946, attento ascoltatore da piccolo delle storie tramandate dai genitori e dai nonni, studente in California, professore a Washington, Haile Gerima compone con "Teza" un affresco tanto lucido quanto amaro degli ultimi 40 anni di vita etiope. Gli strumenti razionali e scientifici dell'intellettuale si dimostrano insufficienti al momento del tanto atteso ritorno. In patria la realtà ha bisogno di altri tipi di intervento. Attraverso Anberber, Gerima ammette un fallimento: che non è tanto quello dell'africano emigrato in Europa per migliorarsi quanto quello di una Europa che per lunghi anni ha spacciato utopie per traguardi facili da realizzare e validi per tutti. Certamente non facile da approcciare per l'intensità e la durata (140'), il film merita tuttavia molta attenzione per l'originalità e il coraggio della realizzazione. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e, forse più utilmente, in occasioni mirate, per 'leggerlo' con più attenzione e avviare riflessioni sui molti argomenti che propone.

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