THE BANK

Valutazione
Accettabile-riserve, superficialità
Tematica
Giustizia, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Robert Connelly
Durata
103'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Australia
Titolo Originale
The bank
Distribuzione
Fandango
Musiche
Alan John
Montaggio
Nick Meyers

Orig.: Australia (2001) - Sogg. e scenegg.: Robert Connolly - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tristan Petty - Mus.: Alan John - Montagg.: Nick Meyers - Dur.: 103' - Produz.: John Maynard.

Interpreti e ruoli

David Wenham (Jim/Paul), Anthony Lapaglia (Simon), Sibylla Budd . (Roberta)

Soggetto

Jim, giovane esperto di matematica, comincia a dedicarsi al settore finanziario. Qui mette a punto un sistema che consente di individuare in anticipo il crollo delle borse. Dopo alcuni contatti, Jim avvicina Simon, banchiere spregiudicato, e lo convince a giocare 10 milioni di dollari. L'operazione va a buon fine ma non resta priva di conseguenze. I piccoli risparmiatori vanno in crisi, e soprattutto una famiglia paga con la vita la fine delle proprie speranze. Si va allora in tribunale, e durante il processo Jim, chiamato a deporre, nega di avere mai avuto qualche ruolo nella vicenda. Simon allora informa il consiglio della banca che c'è la possibilità di uscire bene da quella difficile situazione, sia pure attraverso la falsa confessione di Jim che non ha avuto scrupoli di fronte alle disgrazie altrui. A processo concluso, lo scenario cambia. Jim in realtà si chiama Paul, la banca anni addietro aveva espropriato la terra dei genitori, costringendo il padre ad impiccarsi. Ora Paul rimette le cose a posto: la banca risulta colpevole della rovina di tante persone oneste e viene condannata. Finalmente Paul/Jim si è vendicato.

Valutazione Pastorale

Lo si potrebbe definire un 'economy-thriller' o un 'financial-fantasy'. Certamente gli argomenti ci sono, concreti, attuali, validi a livello internazionale. Il tema della gestione delle risorse finanziarie da parte delle banche implica senz'altro una prospettiva etica che è articolata e non sempre identificabile. Esiste uno sfruttamento che va a scapito dei più deboli, esiste un utilizzo del denaro di tipo valoriale. Esiste poi la giustizia del singolo, che pensa o spera di potere sconfiggere il male, la banca come nemico. Di produzione australiana e quindi intriso di cultura anglosassone, il racconto fa trasparire un approccio alla materia di taglio puritano e protestante, interessante per un confronto sul piano del costume, delle abitudini, dei risvolti drammatici. Imperniata quindi su spunti di non secondaria importanza, la storia non risulta però sempre felice nella costruzione: appaiono incongruenze narrative, qualche momento di retorica, un certo prevalere del disegno solo di vendetta del protagonista. Positivo nelle intenzioni ma in gran parte irrisolto, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile com riserve, e caratterizzato da superficialità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato come spunto per riflettere sui temi più ampi sopra accennati. Qualche attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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