Orig.: Gran Bretagna/Stati Uniti (2005) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di John Le Carré - Scenegg.: Jeffrey Caine - Fotogr.(Panoramica/a colori): César Charlone - Mus.: Alberto Iglesias - Montagg.: Claire Simpson - Dur.: 128' - Produz.: Simon Channing Williams.
Interpreti e ruoli
Ralph Fiennes (Justin Quayle), Rachel Weisz (Tessa Quayle), Danny Huston (Sandy Woodrow), Bill Nighy (Sir Bernard Pellegrin), Pete Postlethwaite (Lorbeer)
Soggetto
Al termine di una conferenza, il diplomatico britannico Justin Quayle si vede rivolgere alcune insidiose domande da una giovane partecipante, che viene indotta a tacere. In seguito Justine la raggiunge, comincia a frequentarla, finché i due si sposano e lei diventa la signora Tessa Quayle. In realtà Tessa é un'attivista dei diritti umani e il suo girovagare per il mondo la conduce ora in una lontana area del Kenya del Nord. Qui comincia un viaggio tra le tribù più povere e quasi dimenticate. Ma stavolta incombe la tragedia. Tessa viene trovata assassinata e, con lei, scompare anche il suo compagno di viaggio, un medico locale. Le voci che parlano di un delitto passionale sono in qualche modo incoraggiate da Sandy Woodrow e da Sir Bernard Pellegrin, membri dell'Alto Commissariato britannico in Kenya, i quali sono convinti che Justin, di carattere remissivo, lascera la faccenda nelle loro mani. Il diplomatico invece cambia atteggiamento e, infastidito per le voci sull'infedeltà della moglie, decide di indagare per conto proprio e comincia a ripercorrere l'itinerario seguito da lei. Accostatosi ai meccanismi dell'industria farmaceutica, capisce che Tessa aveva scoperto qualcosa di scomodo e per questo é stata eliminata. Il suo rimorso é forte e lo induce a perdersi da solo nel deserto.
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza é il romanzo "The Constant Gardner" di John Le Carrè, incentrato sul mondo delle multinazionali farmaceutiche. "Questo mondo -dice Le Carré- mi ha afferrato alla gola e non mi ha lasciato andare. La Big Pharma, com'é noto, offriva tutto: le speranze e i sogni, il suo vasto bene potenziale e il suo avido e corrotto lato nascosto...". Si parla dunque della gestione, spesso cinica e solo egoistica, dei prodotti farmaceutici, del controllo esercitato soprattutto su quei mercati terzomondiali dove c'é più bisogno di una tempestiva ed equa distribuzione di medicinali. L'argomento é forte e pressante, ma lo svolgimento, da parte del sopravvalutato brasiliano Meirelles (impostosi all'attenzione, chissà perché, con il pessimo "City of God"), é di tono abbastanza convenzionale. La storia d'amore e l'intrigo politico vanno di pari passo, e, quando si arriva alla denuncia, la soluzione é di tipo romantico, eroico, ossia il sacrificio del protagonista. Più letteratura che cronaca dunque, eppure il campanello d'allarme resta utile, opportuno, e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e, forse paradossalmente perché si parla di un libro, comunque realistico, perché reali sono i problemi che va a toccare. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare per affrontare riflessioni sull'argomento centrale delle industrie farmaceutiche; e anche nell'ambito del rapporto cinema/letteratura.