THE INFORMANT (L’informatore)

Valutazione
Discutibile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Conflitti etnici, Libertà, Politica-Società, Terrorismo
Genere
Drammatico
Regia
Jim McBride
Durata
103'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Irlanda
Titolo Originale
The informant
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Nicholas Meyer tratto dal romanzo "Field of blood" di Gerald Seymour
Montaggio
Eva Gardos

Orig.: Irlanda (1997) - Sogg.: tratto dal romanzo "Field of blood" di Gerald Seymour - Scenegg.: Nicholas Meyer - Fotogr.(Normale/a colori): Affonso Beato - Musica: The Pogues, Shane Mac Gowan - Montagg.: Eva Gardos - Dur.: 103' - Produz.: Leon Falk.

Interpreti e ruoli

Timothy Dalton (Carl Rennie), Cary Elwes (David Ferris), Anthony Brophy (Gingy Mc Anally), Maria Lennon (Roisin Mc Anally), Sean McGinley (Frankie Conroy), John Kavanagh (capo dell'IRA), Frankie McCafferty (Dalton), Stuart Graham, Virginia Cole, Gary Lydon.

Soggetto

1983. Uscito dal carcere di Long Kesh, Gingy McAnally, ex terrorista dell'IRA, si è ritirato nell'Irlanda del sud. I suoi vecchi compagni però lo vanno a cercare: lui é l'unico in grado di azionare il lanciarazzi che deve servire ad uccidere un alto magistrato. Sotto la minaccia di ritorsioni contro moglie e figli, Gingy accetta e compie la sanguinosa missione. Subito dopo però viene identificato, consegnato all'ispettore Rennie e chiuso in carcere. Ferris, il poliziotto che lo ha fatto arrestare, si guadagna la sua fiducia, proteggendolo dalla brutalità dei soldati. Proprio su Ferris, Rennie fa pressione perché convinca Gingy a tradire i suoi compagni in cambio dell'immunità. Gingy finisce poi per cedere e accetta di deporre al processo. Ma così facendo imbocca una strada che per lui si rivelerà senza uscita.

Valutazione Pastorale

Dice il regista Jim McBride: "Nel film c'é una certa dose di ambiguità, perché mi é impossibile prendere posizione e dire chi ha torto e chi ha ragione. Mi sembra che il vero nucleo della storia sia che tutti sono intrappolati in una spirale di violenza e odio. Nessuno di loro può uscirne. Tutti hanno colpe in maniera diversa". Testimonianza utile su un argomento ancora tragicamente di attualità : la realizzazione del regista americano si avvale di una ambientazione ben descritta all'interno di un quadro di violenze che sembrano non aver fine. Una guerriglia fatta solo di ritorsioni non crea eroi e non porta il gusto della vittoria. Qualche passaggio psicologico è soprattutto debole: l'azione fine a se stessa diventa ripetitiva e ingenera qualche noia. Forse il 'distacco' del regista si fa sentire troppo. Resta comunque un interesse di fondo per le tematiche trattate, e, dal punto di vista pastorale, la non perfetta amalgama del copione sotto il profilo drammatico si può tradurre nella valutazione del discutibile, fermo restando il taglio problematico, utile anche per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione alla presenza di minori. Molto opportuno l'utilizzo per riflettere sulla situazione confusa, disordinata e tragica dell'Irlanda contemporanea.

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