THE MOTHMAN PROPHECIES

Valutazione
Futile, superficialità
Tematica
Malattia, Matrimonio - coppia, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Mark Pellington
Durata
118'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The mothman prophecies
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Richard Hatem tratto dal romanzo di John A.Keel
Musiche
Tomandandy
Montaggio
Brian Berdan

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: tratto dal romanzo di John A.Keel - Scenegg.: Richard Hatem - Fotogr.(Scope/a colori): Fred Murphy - Mus.: Tomandandy - Montagg.: Brian Berdan - Dur.: 118' - Produz.: Tom Rosenberg, Gary Lucchesi, Gary Goldstein.

Interpreti e ruoli

Richard Gere (John Klein), Laura Linney (Connie Parker), Will Patton (Gordon Smallwood), Lucinda Jenney (Denise Smallwood), Debra Messing (Mary Klein), Alan Bates (Alexander Leek)

Soggetto

John Klein, giornalista, perde la moglie in un incidente di macchina che sembra causato dalla misteriosa apparizione di una specie di uomo-falena. Mary aveva in realtà un tumore del lobo temporale, e due anni dopo John entra in contatto con un certo Gordon che crede di avere la stessa malattia. Gordon racconta che, dopo un disastro aereo, era stato circondato da un raggio di luce e aveva fatto a tempo a distinguere una figura di uomo. John vuole saperne di più, e indaga insieme alla poliziotta Connie. Mentre è a letto, John rivede la moglie. Poi Gordon viene trovato morto da almeno otto ore, ma John dice di essere stato chiamato da lui appena un'ora prima. Segnali di avvertimento di pericolo si susseguono, fino all'ultimo, telefonico, al quale John non risponde. Un ponte alla periferia di Point Pleasant crolla, ci sono 36 vittime. John si butta per salvare Connie. I due restano abbracciati con sguardo preoccupato.

Valutazione Pastorale

Per quanto la produzione si affanni a ricordare che alla base del soggetto ci sono alcuni fatti realmente accaduti, il racconto non riesce a decollare. La regia di Pellington, di buona caratura professionale, non basta a dare verve al copione. I temi del confine tra vita e morte, del rapporto tra vita terrena e ultaterrena, delle premonizioni sono senza dubbio interessanti ma qui affidati a toni molto didascalici e sterotipati. Troppi elementi di contorno, troppi misteri accumulati, troppi grovigli esistenziali solo di facciata. Si tratta dunque di un prodotto commerciale di 'genere', che prende a pretesto argomenti quali il dolore per la morte di una persona cara, la fantasia, la superstizione e li affida ad un consumo da supermercato. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile, e segnato da molta superficialità. UTILIZZAZIONE: solo per la presenza del 'divo' Richard Gere il film può essere utilizzato in qualche contesto a lui dedicato. Per il resto il film si dimentica facilmente. Attenzione tuttavia per i minori in caso di passaggi televisivi.

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