THE POSSESSION

Valutazione
Futile, violenze
Tematica
Famiglia, Male, Violenza
Genere
Horror
Regia
Ole Bornedal
Durata
91'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Possession
Distribuzione
M2 Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Stiles White, Juliet Snowden tratto dall'articolo "A jinx in a box?" di Leslie Gornstein pubblicato dal Los Angeles Times il 25 luglio 2004
Musiche
Anton Sanko
Montaggio
Erik L. Beason, Anders Villadsen

Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg.: tratto dall'articolo "A jinx in a box?" di Leslie Gornstein pubblicato dal Los Angeles Times il 25 luglio 2004 - Scenegg.: Stiles White, Juliet Snowden - Fotogr.(Scope/a colori): Dan Laustesen - Mus.: Anton Sanko - Montagg.: Erik L. Beason, Anders Villadsen - Dur.: 91' - Produz.: Sam Raimi, Robert G. Tapert, J.R. Young, Shawn Williamson - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Jeffrey Dean Morgan (Clyde Brenek), Kyra Sedgwick (Stephanie Brenek), Madison Davenport (Hannah), Natasha Calis (Emma Brenek), Grant Shaw (Brett), Matisyahu (Tzadok), Rob Labelle (Russell), Nana Gbewonyo (Darius), Anna Hagan . (Eleanor)

Soggetto

Un pomeriggio in un mercatino dell'usato, Emma si fa compare dal padre Clyde una curiosa scatola decorata in modo indecifrabile con numeri e lettere. Sempre più incuriosita dall'oggetto, la giovane cade preda nei giorni successivi di comportamenti gravi e deliranti. Di fronte alla figlia che sembra posseduta da un male misterioso, Clyde si impegna per cercare la provenienza di quella scatola oggetto di tante disgrazie. Segue una pista che lo porta in contatto con una terribile verità: quella è la scatola di un Dibbuk, spirito maligno raccontato in antiche leggende ebraiche. Molte difficoltà devono essere superate prima di riuscire a vincere il malefico influsso e a restituire Emma alla serenità.

Valutazione Pastorale

Un po' di horror, un po' di thriller, qualche rimando storico e pseudo filosofico: molta confusione e il tentativo di creare atmosfere esagitate con poca convinzione. Tutto si muove all'interno di un meccanismo stereotipato e prevedibile, concluso dalla immagine (che vorrebbe essere consolatoria) della famiglia di nuovo riunita dopo il grosso pericolo corso e la separazione tra marito e moglie. Racconto poco teso, anche ripetitivo e alquanto noioso per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e segnato da violenze.

Utilizzazione

Il modesto livello della produzione suggerisce di trascurare l'utilizzazioen del film sia i programmazione ordinaria sia in altre occasioni. C'è il divieto ai 14 anni, e molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvde di altri supporti tecnici.

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