Orig.: Stati Uniti (2011) - Sogg.: basato sul romanzo omonimo di Hunter S. Thompson - Scenegg.: Bruce Robinson - Fotogr.(Panoramica/a colori): Dariusz Wolski - Mus.: Carol Littleton - Montagg.: Carol Littleton - Dur.: 120' - Produz.: Johnny Depp, Christi Dembrowski, Anthony Rhulen, Robert Kravis, Tim Headington, Graham King.
Interpreti e ruoli
Johnny Depp (Paul Kemp), Aaron Eckhart (Sanderson), Michael Rispoli (Bob Sala), Amber Heard . (Chenault), Richard Jenkins (Lotterman), Giovanni Ribisi (Moberg), Bill Smitrovich (Zimburger), Marshall Bell (Donavon), Julian Holloway (Wolsey), Bruno Trizarry . (Lazar)
Soggetto
Nel 1960 Paul Kemp, giornalista free lance, arriva a Porto Rico e si presenta al San Juan Star, quotidiano locale in grave crisi economica. Viene assunto ma la paga è bassa e quando l'affarista Sanderson gli offre la possibilità di collaborare come scrittore ai progetti di costruzione di alberghi e condomini sull'isola, Kemp subito accetta. A spingerlo c'è anche la conoscenza di Chenault, la donna di Sanderson, di cui si è invaghito. Dopo qualche tempo però, di fronte allo scenario di corruzione di quel gruppo immobiliare senza scrupoli, Kemp si tira indietro e decide di mettersi a scrivere alcuni articoli di denuncia. La sede del San Juan Star viene però venduta e smantellata. A Kemp, rimasto solo, non resta che lasciare l'isola e cercare un altro giornale dove pubblicare le storie che vuole far conoscere.
Valutazione Pastorale
Ma è Porto Rico o è Cuba? E' Paul Kemp o Ernest Hemingway? Di sicuro c'è che l'anno è il 1960, che il romanzo è autobiografico e che tra l'autore Hunter S. Thompson e il personaggio Kemp si è voluto inserire ora Johnny Depp, attore e coproduttore. Troppe sovrapposizioni, forse. E una ricostruzione troppo scontata, sicura di sé, incapace di assumersi qualche rischio sotto il profilo espressivo. Dilatato nei personaggi e nelle azioni collaterali, freddo nei passaggi cruciali, un po' manicheo nel contrapporre l'anticomunismo dei biechi affaristi all'idealismo liberal del giornalista alcolizzato ma progressista, il copione perde colpi e rinuncia a vivacità, freschezza, grinta. Demerito anche della regia, che moltiplica senza ritegno bevute, bicchieri, bottiglie, droghe di vario tipo, per costruire il prototipo del bel 'maledetto' animato da nobili intenzioni. Risultati molto modesti per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e nell'insieme velleitario.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, pur tenendo presenti i limiti sopra indicati e con evidente attenzione per minori e piccoli. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.