THE TIME MACHINE

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti**
Tematica
Avventura, Letteratura
Genere
Fantastico
Regia
Simon Wells
Durata
96'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The time machine
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
John Logan ispirato al romanzo omonimo di Herbert George Wells
Musiche
Klaus Badelt
Montaggio
Wayne Wahrman

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: ispirato al romanzo omonimo di Herbert George Wells - Scenegg.: John Logan - Fotogr.(Scope/a colori): Donald M. McAlpine - Mus.: Klaus Badelt - Montagg.: Wayne Wahrman - Dur.: 96' - Produz.: Walter F.Parkes, David Valdes.

Interpreti e ruoli

Guy Pearce (Alexander Hartdegen), Jeremy Irons (Capo dei Morlock), Samantha Mumba (Mara), Mark Addy (David Philby), Orlando Jones (NY-114), Phillyda Law (sig.ra Watchit), Omero Mumba (Kalen), Sienna Guillory (Emma), Yancey Arias . (Toren)

Soggetto

Alexander Hartdegen, scienziato e inventore di fine '800, é convinto della possibilità di poter viaggiare nel tempo. La morte accidentale della fidanzata Emma lo spinge a costruire una macchina adatta allo scopo. Dopo quattro anni, tutto sembra pronto, Alex torna indietro ma anche stavolta Emma , sia pure in circostanze diverse, muore per una banale fatalità. Visto impossibile cambiare il passato, Alex decide allora di viaggiare nel futuro. Prima si ferma agli inizi del terzo millennio, quando la cultura è affidata alle enciclopedie virtuali, poi approda al 2037 e scopre che, per colpa degli uomini, la luna ha cominciato a sgretolarsi sulla terra con effetti disastrosi. Rimasto egli stesso ferito dai frammenti lunari, Alex continua il viaggio e fa un passo in avanti di 800.000 anni. Si trova allora davanti una società divisa in due razze chiaramente distinte: sulla terra abitano i primitivi ma pacifici Eloi, dalle fattezze umane, mentre nel sottosuolo ci sono i mostruosi cannibali Morlock. Accolto tra gli Eloi, Alex diventa amico della giovane Mara e del fratellino di lei Kalen. Quando Mara viene catturata dai Morlock, Alex scende nel loro covo per salvarla, combatte col capo e ha la meglio su di lui. Per eliminare poi tutti i Morlock, Alex utilizza l'energia della sua macchina del tempo, che in questo modo viene distrutta. Alex rimane così tra gli Eloi accanto all'amata Mara, mentre il suo collega e la sua governante, rimasti alla fine dell'800, si rassegnano al fatto che egli non farà più ritorno e sperano comunque che abbia trovato una nuova casa.

Valutazione Pastorale

Già nel 1960 il regista Pal Gabor e lo sceneggiatore David Duncan avevano realizzato una versione cinematografica del romanzo "The time machine" di H.G.Wells dal titolo "L'uomo che visse nel futuro". Dopo quaranta anni, il testo scritto prende nuovamente vita con questo film omonimo, diretto da Simon Wells, bisnipote dello scrittore inglese. Il film apporta una serie di modifiche al racconto originale, spostando ad esempio l'azione da Londra a New York ed aggiungendo come pretesto per viaggiare nel tempo la morte della fidanzata del protagonista. Nonostante alcuni cambiamenti tuttavia, l'interrogativo intorno al significato del tempo, centrale nel libro, rimane anche nel film. In particolare il copione sottolinea il fatto che l'uomo è artefice del proprio destino e quindi non può cambiare il passato ma solo agire per determinare il proprio futuro. La macchina del tempo dunque assolve la sua funzione non quando vuole soddisfare i desideri di onnipotenza del suo creatore ma quando egli la utilizza, con una coscienza morale, per risolvere delle situazioni problematiche in cui è chiamato ad agire in prima persona. Ponendo come centrale la tematica del tempo, il film si sofferma inoltre a riflettere sul valore della memoria, della cultura e del focolare domestico come elementi fondamentali del vivere civile. Importante e paradigmatica poi è la contrapposizione tra buoni e cattivi, osia tra la razza sottomessa ma socialmente elevata che vive sulla terra e quella dominatrice, più arretrata che abita nel sottosuolo. Supportato da azzeccati effetti speciali e da suggestive scenografie, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare accettabile, e problematico per l'importanza dei temi affrontati da riservare anche a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria come prodotto di buon livello spettacolare, e da recuperare per riflettere sui temi, come detto, del tempo, della memoria, della cultura nella nostra vita quotidiana.

Le altre valutazioni

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