TITANIC

Valutazione
Accettabile, realistico**
Tematica
Giovani, Storia
Genere
Drammatico
Regia
James Cameron
Durata
195'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
TITANIC
Distribuzione
Fox
Soggetto e Sceneggiatura
James Cameron
Fotografia
Russel Carpenter
Musiche
James Horner
Montaggio
Richard A.Harris, Conrad Buff, James Cameron
Produzione
James Cameron, Jon Landau, Pamela Easley, Al Giddings, Grant Hill, Rae Sanchini. Casa di produzione: 20th Century Fox, Paramount Pictures, Lightstorm Entertainment

Trionfatore con 11 statuette (14 nomination) nella 70a edizione degli Oscar, tra cui miglior film e regia

Interpreti e ruoli

Leonardo Di Caprio (Jack Dawson), Kate Winslet (Rose De Witt Bukater), Billy Zane (Cal Hockley), Gloria Stuart (Rose Dawson Calvert), Kathy Bates (Molly Brown), Bill Paxton (Brock Lovett), Bernard Hill (comandante E.J.Smith), Frances Fischer (Ruth DeWitt Bukater), Jonathan Hyde (Joseph Bruce Ismay), David Warner (Spicer Lovejoy), Victor Garber (Thomas Andrews), Danny Nucci (Fabrizio De Rossi), Suzy Amis (Lizzy Calvert), Lewis Abernathy (Lewis Bodine), Nicolas Cascone. (Bobby Buell)

Soggetto

Il transatlantico Titanic, considerato un gioiello tecnologico e il più lussuoso piroscafo da crociera mai realizzato, salpa dall'Inghilterra il 10 aprile 1912 con oltre 1500 passeggeri a bordo per il suo viaggio inaugurale. Questi passeggeri sono collocati in tre classi, riflesso di precise differenze sociali. Ma il destino e le circostanze portano ad annullare queste differenze, nell’incontro che avviene tra Rose De Witt Bukater, diciassettenne rappresentante dell’alta borghesia americana, soffocata dal peso di rigidi ruoli e dagli obblighi della società edoardiana, e Jack Dawson, giovane disegnatore dallo spirito libero e indipendente, passeggero di terza classe. Rose è promessa sposa a Cal Hockley, erede di grandi fortune, un matrimonio su cui la madre di Rose punta per risollevare le condizioni economiche della famiglia. I contrasti sono molto forti, ma a Rose la conoscenza di Jack ha fatto intravedere un nuovo modo di vivere la vita, a cui non vuole rinunciare. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile, il Titanic entra in collisione con un iceberg e comincia ad imbarcare acqua. Ogni tentativo di rimedio si dimostra impossibile. A poco a poco, l'enorme nave si spezza in due tronconi, e i passeggeri, nel panico più totale, cercano rifugio sulle scialuppe. Non c'è posto per tutti, e il 70% dei passeggeri muore annegato, tra cui Jack. Oggi, 85 anni dopo, un cacciatore di tesori sottomarini cerca di ricostruire quegli eventi e, inaspettatamente, può utilizzare la testimonianza di Rose stessa, che alla televisione ha assistito alle fasi dei lavori di ricerca.

Valutazione Pastorale

Tre ore un quarto di durata per tornare a raccontare una storia, che già in passato aveva interessato il cinema e oggi viene riproposta quasi sotto forma di un doppio spettacolo: quello di oggi, con le tecnologie a disposizione, che fa da cornice al lungo flashback in cui è inscritta la vicenda di ieri, che si dilunga maggiormente. Il breve viaggio del Titanic diventa concentrato e metafora delle ambizioni umane, dei pericoli insiti nell'affidarsi alla pura razionalità scientifica, dei contrasti sociali come fattore inquinante di un rapporto costruttivo tra le persone. Ma la storia d'amore tra Jack e Rose, lunga e dilatata, diventa alla fine banale, prevedibile e priva di mordente. Più affascinante è la parte conclusiva (1 ora circa) sull'affondamento della nave, dove vibra la paura quasi fisica e interiore della sfida che l'uomo osa portare alla natura. Dal punto di vista pastorale, il film è da accogliere positivamente, perché sincero, misurato nelle espressioni e nelle immagini, complessivamente realistico (anche se quella Rose odierna, più che centenaria, è una forzatura). Va valutato poi il grande impegno produttivo nel confezionare uno spettacolo che appassiona e avvince sul piano puramente avventuroso.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria per il suo forte impatto spettacolare. Qualcuno potrà utilizzarlo in occasioni di rassegne da dedicare a James Cameron, regista di punta nella reinvenzione dei generi hollywoodiani, o a Leonardo Di Caprio, attore rivelazione degli anni Novanta ma forse un po' sopravvalutato.

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