TONY MANERO

Valutazione
Complesso, scabrosità
Tematica
Male, Mass-media, Politica-Società, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Pablo Larrain
Durata
98'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Brasile, Cile
Distribuzione
Ripley's Film
Musiche
Josè Alfredo Fuentes, Juan Custobal Meza
Montaggio
Andrea Chignoli

Orig.: Cile/Brasile (2008) - Sogg. e scenegg.: Pablo Larrain, Alfredo Castro, Mateo Iribarren - Fotogr.(Panoramica/a colori): Sergio Armstrong - Mus.: Josè Alfredo Fuentes, Juan Custobal Meza - Montagg.: Andrea Chignoli - Dur.: 98' - Produz.: Juan De Dios Larrain.

Interpreti e ruoli

Alfredo Castro (Raul), Amparo Noguera (Cony), Paola Lattus (Pauli), Héctor Morales (Goyo), Elsa Poblete (Wilma)

Soggetto

Santiago del Cile, 1978. Il maturo Raul è ossessionato dall'idea di impersonare Tony Manero, il protagonista del film 'La febbre del sabato sera' che sta spopolando anche nelle sale cilene. Insieme ad un piccolo gruppo di ballerini nel retro di un povero bar di periferia, Raul fa le prove del 'suo' spettacolo. Quando un famoso programma televisivo annuncia un concorso per trovare il Tony Manero cileno, Raul non perde l'occasione. Si presenta, si esibisce, entra nella finale. All'ultimo però il vincitore risulta un altro. Fuori, Raul segue lui e la sua ragazza. Sale sul loro stesso autobus. Li guarda indispettito.

Valutazione Pastorale

Nel suo intento di diventare veramente Tony Manero, Raul non si ferma davanti a niente e a nessuno. Sembra andare in aiuto di alcuni sventurati ma poi li accoppa ferocemente. Quando capisce di non avere i soldi per pagare il pavimento del suo palcoscenico, elimina seccamente il proprietario del magazzino. Nel finale la sorte del vincitore del concorso resta sospesa. Raul dunque é una specie di 'mostro', reso tale da luoghi, circostanze sociopolitiche, personaggi di contorno. Nel Cile della dittatura militare, Raul estremizza l'aspirazione alla modernità malgrado la povertà nella quale sprofonda. Raul ha perso ogni freno e cerca solo un affermazione individuale. Il ritratto di questo 'emarginato' è ruvido e certo realistico. Colpisce la sua 'indifferenza' tipica di chi non trova più corrispondenza con la vita che lo circonda e nel vuoto di valori autentici. Purtroppo va detto che questa radiografia esistenziale è appesantita dai soliti eccessi visivi di tipo quasi voyeuristico, perché abbastanza superflui, o troppo grevi (la scena con lo smoking bianco). Per cui, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come complesso e segnato da scabrosità.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, nell'ottica del rispetto per i vari tipi di pubblico. Attenzione é comunque da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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