TRASH

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Delinquenza minorile, Evangelizzazione-missione, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Stephen Daldry
Durata
112'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Trash
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Richard Curtis tratto dal romanzo omonimo di Andy Mulligan
Musiche
Antonio Pinto
Montaggio
Elliot Graham

Orig.: Gran Bretagna (2014) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Andy Mulligan - Scenegg.: Richard Curtis - Fotogr.(Scope/a colori): Adriano Goldman - Mus.: Antonio Pinto - Montagg.: Elliot Graham - Dur.: 112' - Produz.: Tim Bevan, Eric Fellner, Kris Thykier - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA 2014; SEZIONE GALA; PREMIO DEL PUBBLICO "BNL GALA".

Interpreti e ruoli

Martin Sheen (padre Juillard), Rooney Mara (Olivia), Wagner Moura (José Angelo), Selton Mello (Frederico), Eduardo Luiz (Gardo), Gabriel Weinstein (Rato), André Ramiro (Marco), Jose Dumont (Carlos), Maria Eduarda . (Pia)

Soggetto

Mentre smistano rifiuti in una discarica di Rio de Janeiro, Rafael e Gardo, due ragazzi, trovano un portafoglio. Quello che sembra un oggetto da poco, si rivela invece di grande importanza. Succede che la polizia locale, guidata dal poco affidabile Frederico, offre una grande ricompensa per riaverlo. Nel portafoglio c'è la chiave che permette l'accesso ad una cassetta di sicurezza contenente documenti molto compromettenti. A Rafael e Gardo si unisce l'amico Rato e i tre affrontano una serie sempre più complicata e intricata di avventure e guai di vario genere. A sostenerli ci sono Padre Juillard e la sua assistente Olivia, due missionati che lavorano nella loro favela. La costanza dei ragazzi è infine premiata: i documenti ritrovati permettono di smascherare le ruberie di politici e personaggi importanti. I contanti vengono donati al missionario, mentre i tre si regalano una vacanza sulle spiagge brasiliane.

Valutazione Pastorale

Cineasta di suggestiva compattezza e di altalenante resa visiva, Daldry si imposto con quel "Billy Elliot" (2001) che gli è rimasto addosso come una sorta di etichetta, aiutata da titoli successivi come "Molto forte, incredibilmente vicino", 2012. Regista dei bambini, si dice, anche se in mezzo ci sono stati "The Hours", 2003 e "The Reader-A voce alta", 2009. Se però mettiamo insieme Billy Elliot, rivoluzionario involontario, e i ragazzini della discarica di Rio qualche differenza bisogna pur notarla. Al realismo duro e sofferto del primo fa seguito una parvenza di realtà filtrata da un patinato succedersi di luci, colori, paesaggi che sfiorano la cartolina e cercano di evitarne il ricordo, affidandosi ad un blando tono di denuncia sociale. I pericoli che corrono i ragazzi, l'incombere di poliziotti e gangster, il ruolo infine marginale del missionario sono tasselli che compongono un quadro fin troppo smaltato, lucido, dal quale sono assenti dolore, privazioni, sofferenza. Daldry risulta fin troppo bravo, forse anche alquanto astuto e opportunista. Perchè l'esposizione dei problemi c'è, il catalogo esiste, il Brasile vive le forti contraddizioni che si raccontano. Ma bisogna crederci sulla parola e salire sul lieto fine che conclude l'avventura. Così il film, dal punto di vista pastorale, può esser valutato come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e proposto in successive occasioni come avvio ad una riflessione sullo stato di salute di un Paese dai mille pregi e dai mille difetti.

Le altre valutazioni

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