TRE STORIE

Valutazione
Accettabile-riserve, realistico
Tematica
Aids, Alcolismo, Amicizia, Droga, Famiglia, Giovani, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Piergiorgio Gay, Roberto San Pietro
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Mikado Film

Orig. : Italia (1998) - Sogg. e scenegg. : Piergiorgio Gay, Roberto San Pietro - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : Alessandro Bolzoni - Mus. : Domenico Mezzatesta - Montagg. : Carlotta Cristiani - Dur. : 85' - Produz. : Ipotesi Cinema in collaborazione con RAI -Radiotelevisione Italiana.

Interpreti e ruoli

Sandra Ceccarelli (Martina), Fabio Nova (Paolo), Marcello Di Gregorio (Giovanni), Antonio Baldissarro . (Wolf)

Soggetto

Quando decide di entrare in una comunità per tossicodipendenti, Paolo si rende conto che non può più vivere a proprio piacimento: dovrà adattarsi alle regole e alle modalità della vita di gruppo. Ecco poi Wolf, che per fuggire il carcere ha scelto la comunità; ecco Giovanni, che prende il lavoro molto sul serio e si arrabbia con i più superficiali, tra cui all'inizio c'è anche Martina che non ha mai lavorato e lo stuzzica con atteggiamenti seduttivi. Le responsabilità quotidiane sono pesanti, Wolf non ce la fa e infine scappa, portando via la cassa. Paolo invece, quasi per caso, si scopre appassionato di fotografia, e cerca di dedicarsi il più possibile a questo hobby. Giovanni e Martina, dopo le schermaglie iniziali, si innamorano e decidono di sposarsi. Vanno a vivere in una casetta in un bosco, ma Giovanni é sieropositivo e le sue condizioni peggiorano fino alla morte. Martina riesce a non ricadere nella droga ma il dolore la rende triste e priva di entusiasmo. Paolo si afferma come fotografo pubblicitario ma,di fronte al successo, é tentato di lasciare tutto e girare per il mondo.

Valutazione Pastorale

"Tre storie" nasce all'interno di un progetto produttivo promosso da Ipotesi Cinema, società di produzione che fa capo ad Ermanno Olmi. L'idea è quella di gettare un occhio non convenzionale sul mondo del lavoro oggi, in Italia, sulle difficoltà di trovare lavoro e anche su quelle di inserirsi in certi ambienti di lavoro. In particolare uno di questi progetti (il film in questione) riguarda il rapporto tra mondo del lavoro e i tossicodipendenti. Alla base della storia ci sono lunghe conversazioni che gli autori hanno avuto con persone in situazione di tossicodipendenza. Le vicende narrate sono quindi autentiche, anche se necessariamente organizzate secondo un racconto che dà spazio a situazioni di contorno e all'inserimento di brani sotto forma di intervista che richiamano il taglio del documentario. Girato in gran parte all'interno di una comunità di recupero in Brianza, il film ha il pregio di guardare una realtà difficile in modo semplice e profondo, senza lamenti o rimproveri, cercando anzi di far emergere le ferite profonde che la tossicodipendenza lascia nelle menti dei giovani. Dal punto di vista pastorale, il film, sottolineata qualche riserva, é da valutare come accettabile per la positività delle intenzioni e della realizzazione, e realistico nello svolgimento. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con evidente attenzione per la presenza dei minori. E' da vedere alla presenza di giovani e adulti all'interno di gruppi impegnati sugli argomenti della tossicodipendenza.

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