TUTTO SU MIA MADRE

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Aids, Amicizia, Donna, Famiglia - genitori figli, Psicologia, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Pedro Almodovar
Durata
96'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
Todo sobre mi madre
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Musiche
Alberto Iglesias
Montaggio
Jose Salcedo

Orig.: Spagna (1999) - Sogg. e scenegg.: Pedro Almodovar - Fotogr.(Scope/a colori): Affonso Beato - Mus.: Alberto Iglesias - Montagg.: Jose Salcedo - Dur.: 96' - Produz.: El Deseo, Renn Productions.

Interpreti e ruoli

Cecilia Roth (Manuela), Marisa Paredes (Huma), Penelope Cruz (Rosa), Candela Pena (Nina), Rosa Maria Sarda (mamma di Rosa), Antonia San Juan (Agrado), Eloy Azorin (Esteban), Fernando Fernan Gomez, Fernando Guillèn, Toni Cantò., Carlos Lozano.

Soggetto

A Madrid, Manuela ha portato Esteban, il giovane figlio, a teatro. All'uscita, sotto la pioggia, mentre il ragazzo cerca di avere un autografo dalla prima attrice, una macchina lo investe e lo uccide. Per Manuela il dolore é troppo grande e ad un certo punto piangere non é più sufficiente. Allora la donna va a Barcellona per cercare di ritrovare il padre del figlio che non vede da 17 anni e che nel frattempo ha cambiato identità e si fa chiamare Lola. Ma la ricerca non é facile. Così Manuela ritrova invece Agrado, un altro travestito conosciuto anni addietro che l'aiuta a trovare una sistemazione. Agrado poi le presenta Rosa, una ragazza che fa volontariato in un istituto di suore. Rosa rivela di essere incinta ma gli esami danno anche un altro terribile responso: Rosa é seriopositiva. Intanto in città é arrivata la compagnia che rappresenta lo stesso spettacolo cui aveva assistito Esteban quella sera. Manuela si presenta a Huma,la protagonista, alla quale il ragazzo voleva chiedere l'autografo prima di morire. Senza rivelare niente sul momento, Manuela trova lavoro in teatro, poi prende un appartamento e qui invita a trasferirsi Rosa, ormai malata e in attesa di partorire. Il bambino nasce, Rosa muore. Ma ormai il cerchio comincia a stringersi. Col bambino in braccio, Manuela incontra Lola: anche questo bambino é figlio suo. Ora la donna può raccontare a tutti (al padre, ma anche a Huma) della tragica morte di Esteban, e così affidare anche a loro un parte del dolore che così a lungo si è portata dentro. Per Manuela si aprono nuove prospettive di vita.

Valutazione Pastorale

In molti dei suoi film, lo spagnolo Pedro Almodovar ha mostrato grande attenzione per i personaggi femminili. Questa disponibilità trova ora uno dei momenti più interessanti e compiuti. Da Manuela a Agrado, da Rosa a Huma la storia si snoda attraverso un ventaglio di situazioni, incontri, dialoghi che svariano dal poetico al drammatico, dall'ironico al realistico: il tutto per dare corpo e anima all'intreccio di emozioni e di interrogativi, di gioie e dolori nascoste nelle pieghe della vita quotidiana e di fronte ai quali il carattere femminile si pone con la forza di chi sa far nascere la vita e la debolezza di chi non sa come opporsi alla fine della vita stessa. Immagini belle, recitazione di alto livello, e poi la provocazione infinita di una 'ronde' sentimentale e sessuale che il regista non si fa scrupolo di descrive in tutte le possibili variazioni e con linguaggio esplicito. Provocazione che sfocia nel melò, nella scena strappalacrime, nella commozione pilotata. Eppure, ed é qui il merito del regista, il tono non scende mai, non c'è compiacimento, si sta dalla parte dei personaggi, del loro soffrire ed aspirare ad una vita migliore. Per questi motivi, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile: le scabrosità sono molte e vanno senz'altro evidenziate. UTILIZZAZIONE: un pubblico maturo e consapevole è in grado di cogliere le molte suggestioni del film, che può essere utilizzato in una programmazione ordinaria attenta a proporre un prodotto forte ma di bel rilievo offerto dal cinema europeo.

Le altre valutazioni

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