UN GIORNO DELLA VITA

Valutazione
Consigliabile, Semplice
Tematica
Adolescenza, Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Politica-Società, Storia
Genere
Commedia
Regia
Giuseppe Papasso
Durata
78'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Iris Film
Soggetto e Sceneggiatura
Giuseppe Paupasso, Mimmo Rafele Giuseppe Papasso
Musiche
Paolo Vivaldi
Montaggio
Valentina Romano

Orig.: Italia (2010) - Sogg.: Giuseppe Papasso - Scenegg.: Giuseppe Paupasso, Mimmo Rafele - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ugo Menegatti - Mus.: Paolo Vivaldi - Montagg.: Valentina Romano - Dur.: 78' - Produz.: Giovanni Esposito, Franco Annuzzo.

Interpreti e ruoli

Maria Grazia Cucinotta. (Amelia), Alessandro Haber (Carlo Lombardi), Ernesto Mahieux . (don Michele), Pascal Zullino ( parroco), Matteo Basso (Pietro), Amedeo Angelone (Salvatore), Francesca D'Amico (Alessio), Daniele Russo (Caterina), Domenico Fortunato (Aurelio), Mia Benedetta (Rizzo)

Soggetto

Basilicata, novembre 1964. Salvatore, dodici anni, é rinchiuso nell'istituto di osservazione minorile di Potenza. Appassionato di cinema, tempo prima ha saputo che in paese era in vendita un vecchio proiettore 16 mm. Preso dall'entusiasmo, e non sapendo dove trovare i soldi necessari, si é introdotto nella locale sezione del PCI, dove lo portava il padre, e ha portato via il denato raccolto dai militanti per andare a Roma ai funerali di Palmiro Togliatti. Quindi ha portato il proiettore al parroco che, in un locale della parrocchia, ha offerto alcune proiezioni ai fedeli. Quando tutto é stato scoperto, il padre, furibondo, ha deciso che una simile colpa meritava il riformatorio. Ed ecco ora Salvatore intento a raccontare i fatti a Carlo Lombardi, un giornalista locale. Forse, dopo l'intervista, qualcosa per Salvatore può cambiare.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un piccolo, palpitante spaccato di vita italiana in un periodo speciale a metà degli anni Sessanta. Vi entrano la vita di paese, dura e difficile, la famiglia, con i ruoli ben identificati tra marito e moglie, la politica, con gli ideali ancora vivi del momento: e, quasi a contenere tutto, il cinema, non disgiunto dal piacere di andare in sala. Il cinema sogno, il cinema evasione che Salvatore insegue e per il quale accetta di sontare la pena. Cronaca aggraziata, diario minuto e quotidiano di una Italia periferica e vitale, il film poggia su molti fatti veri e realistici ma assume l'andamento di una fiaba, gentile e mai urlata. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come ritratto di un'Italia meno vista e frequentata.

Le altre valutazioni

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