UN MONDO SENZA PIETÀ

Valutazione
Discutibile, Problematico
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Eric Rochant
Durata
90'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
UN MONDE SANS PITIÉ
Distribuzione
Penta Classic Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Eric Rochant
Musiche
Gerard Torikian
Montaggio
Michele Darmon

Sogg. e Scenegg.: Eric Rochant - Fotogr.: (panoramica/a colori) Pierre Novion - Mus.: Gerard Torikian - Montagg.: Michele Darmon - Dur.: 90' - Produz.: Lazennec, Gerard Mital, Cristian Bourgois

Interpreti e ruoli

Hippolyte Girardot (Hippo), Mireille Perriere (Nathalie), Yvan Attal (Halpern), Jean-Marie Rollin (Xavier), Cecile Mazan (Francine), Aline Still, Paul Pavez, Anne Kessler, Patrick Blondez

Soggetto

Hippo, un giovane fannullone di origine borghese, vive modestamente a Parigi, mantenuto dal fratello minore Xavier, che spaccia la droga, perfino al liceo. I genitori dei due ragazzi non abitano con loro, ma hanno ormai rinunciato a guidarli e a controllarli, e si limitano a pagare gli studi di Xavier, e a raccomandare a Hippo di badare al fratello, che spesso rischia imprudentemente grossi guai per il suo commercio. Hippo non ha lavoro e non lo cerca, ha abbandonato volontariamente gli studi, e ora trascorre le giornate senza far niente, gioca a poker (e vince spesso) e ha sempre una nuova ragazza, perché piace molto alle donne, ma le lascia poi tutte subito. Però, quando incontra la graziosa Nathalie, che è seria e studiosa e ha un'importante lavoro come interprete, ne resta affascinato. Fra i due nasce presto un sincero amore, turbato però da frequenti crisi, perché la ragazza non può accettare il modo di vivere del giovanotto, e cerca di spingerlo ad uscire dalla sua inerzia. Alla fine Hippo, veramente innamorato, cede, e accetta di accompagnare negli Stati Uniti Nathalie, che nel frattempo ha vinto una borsa di studio, per la quale dovrà trascorrere un anno a Boston. Egli pensa di cercarsi quindi un buon lavoro in America. Ma, mentre sta recandosi all'appuntamento per la partenza, viene fermato dalla polizia, perché sospettato del furto della vecchia e scassata auto, sulla quale viaggia, e perciò Nathalie, che ignora il contrattempo, parte sola e delusa. Al ritorno della ragazza a Parigi, Hippo si reca all'aeroporto, ma vedendola accompagnata da colleghi, non si avvicina a lei. I due giovani si limitano a guardarsi intensamente: forse si rivedranno, e Hippo sembra ormai rassegnato a lavorare.

Valutazione Pastorale

questo film del giovane regista Eric Rochant vuole rappresentare la crisi di una parte dei ragazzi europei d'oggi, di quelli, cioè che vivendo alla giornata in un totale vuoto di valori morali, si lasciano andare alla deriva, in mezzo ad una società che non capisce i loro problemi e quindi non li aiuta a risolverli. Hippo è appunto il rappresentante di questi giovani ed è un personaggio credibile: sta ai margini della società, non è ancora un vero delinquente (non approva infatti il fratello che traffica in droga, però vive coi guadagni di lui), non ha speranze, né fiducia in se stesso, si definisce una nullità e dice di essere "una macchina per vivere". È quindi capace di una notevole itrospezione. Meno ben caratterizzata è invece Nathalie, che dovrebbe essere il suo contrario: efficiente, studiosa, sicura di sé, e appare invece piuttosto improbabile come "donna in carriera". Nel complesso il film presenta abbastanza bene l'ambiente dei ragazzi parigini, senza fare tragedie, né usare toni duri, e mostra una credibile realtà quotidiana, però non è abbastanza approfondito nello studio di alcuni personaggi, come i genitori di Hippo e di Xavier, che sono sbiaditi e convenzionali, e i giovani impegnati della scuola normale, che dovrebbero essere positivi, ma risultano invece insignificanti. Inoltre i dialoghi abbondano, e il dramma che viene fuori più dalle parole che dalle immagini è tirato troppo per le lunghe e a volte annoia. Comunque questa rappresentazione del vuoto, che caratterizza tante giovani vite, offre certo motivi d'interesse e di riflessione. Buona la regia ed efficace l'interpretazione del protagonista, Hippolyte Girardot.

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