UN TIPO IMPREVEDIBILE

Valutazione
Futile, grossolanità
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Dennis Dugan
Durata
92'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
HAPPY GILMORE
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Tim Herlihy, Adam Sandler
Musiche
Mark Mothersbaugh
Montaggio
Jeff Gourson

Sogg. e Scenegg.: Tim Herlihy, Adam Sandler - Fotogr.: (Normale/a colori) Arthur Albert - Mus.: Mark Mothersbaugh - Montagg.: Jeff Gourson - Dur.: 92' - Produz.: Robert Simonds

Interpreti e ruoli

Adam Sandler (Happy Gilmore), Christopher Mc Donald (Shoter Mc Gavin), Julie Bowen (Virginia Venit), Frances Bay (Nonna), Carl Weathers (Chubbs Peterson), Alan Covert (Otto), Dennis Dugan (Doug Thompson), Bob Barker, Robert Smigel, Richard Kiel, Joe Flaherty, Lee Trevino, Kevin Nealon, Jared Van Snellenberg

Soggetto

Il giovane Happy Gilmore ha una grande passione per l'hockey su ghiaccio ed è deciso a diventare un campione in questo sport. La squadra della scuola però lo rifiuta, e, mentre sfoga la propria rabbia, Happy scaglia con forza alcuni oggetti lontanissimo. Quel gesto casuale lo fa approdare ad un'altro sport completamente diverso, il golf. Chubbs, allenatore di colore con una sola mano, lo incoraggia e cerca di insegnargli come ci si comporta su un campo di golf. Happy è infatti molto rozzo, veste male, ha modi pesan-ti e tutti lo prendono in giro. Comincia a partecipare a qualche gara e le sue escandescenze con lancio di mazza sul campo fanno infuriare soprattutto Shooter Mc Gavin, il giocatore più pagato del circuito, che vorrebbe l'esclu-sione del ragazzo. Ma il patron, che ha visto salire gli indici d'ascolto televi-sivi, affida a Virginia il compito di curare l'immagine del ribelle. Happy, saputo che la nonna ha bisogno di denaro per salvare la propria casa, si impe-gna ancora di più nelle gare. Si arriva allo scontro finale tra lui e Shooter. Dopo una gara combattutissima, Happy ha la meglio, ottiene i soldi, torna a casa con la nonna e con Virginia, innamorata di lui.

Valutazione Pastorale

si tratta di una commedia farsesca di modestissimo livello, tutta imperniata su quella comicità televisiva americana, dove le risa-te sono quasi sempre inserite a comando. La storia va avanti in modo arruf-fato e fracassone, costruita su equivoci, inganni, accenni di critica sociale (il poveretto sgarbato sconvolge il dorato mondo del golf) fino al finale positivo e tranquillizzante. Troppo superficiale però, e, dal punto di vista pastorale, il film resta di uuna generalizzata grossolanità. Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo presente quanto detto sul livello certo non esaltante della realizza-zione. In altri contesti del resto non sembrano possibili altre forme di utiliz-zazione.

Le altre valutazioni

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