UNA FAMIGLIA PERFETTA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia, Lavoro, Metafore del nostro tempo, Teatro
Genere
Commedia
Regia
Paolo Genovese
Durata
120'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Paolo Genovese, Luca Miniero, Marco Alessi Paolo Genovese, Luca Miniero dal soggetto originale di Fernando Leon de Aranoa per il film "Familia", 1996
Montaggio
Consuelo Catucci

Orig.: Italia (2012) - Sogg.: Paolo Genovese, Luca Miniero dal soggetto originale di Fernando Leon de Aranoa per il film "Familia", 1996 - Scenegg.: Paolo Genovese, Luca Miniero, Marco Alessi - Fotogr.(Scope/a colori): Fabrizio Lucci - Mus.: - Montagg.: Consuelo Catucci - Dur.: 120' - Produz.: Marco Belardi per Lotus Production, Medusa Film.

Interpreti e ruoli

Sergio Castellitto (Leone), Claudia Gerini (Carmen), Marco Giallini (Fortunato), Carolina Crescentini (Sole), Eugenio Franceschini (Pietro), Eugenia Costantini (Luna), Ilaria Occhini (nonna Rosa), Francesca Neri (Alicia), Giacomo Nasta (Daniele), Lorenzo Zurzolo (Angelo), Romuald Klos (giardiniere), Paolo Calabresi (dottore), Sergio Fiorentini (signore al cimitero), Maurizio Mattioli (Zaniboni)

Soggetto

In una bella villa di campagna fervono i preparativi per i pranzi delle feste natalizie. Una numerosa famiglia si mette a tavola, cominciano i dialoghi ma a un certo punto qualcuno sbaglia la battuta. Così si svela l'inganno: Leone, il padrone di casa, ricco e solitario, ha ingaggiato una compagnia di attori destinati a interpretare vari ruoli e a consentirgli di trascorrere il Natale col contorno del calore affettivo. Ci sono la moglie, i figli, i nipotini, il fratello, la nonna. Tra alti e bassi, trascorrono la vigilia e il 25 dicembre. L'arrivo casuale di Alicia, ospite inatteso, rimescola un po' le carte. Quando l'ingaggio degli attori finisce, tutti vanno via, la villa chiude: era stata presa anche quella in affitto, come ulteriore finzione.

Valutazione Pastorale

Anche se ispirato ad un titolo spagnolo del 1996 ("Familia" di Fernando Leon De Aranoa), questo remake italiano si conquista autonomia e originalità: grazie soprattutto ad uno script incisivo e incalzante, ad una regia dai ritmi serrati, e, in primo piano, ad una recitazione forte e convincente. Tutto si muove lungo un nucleo centrale evidente e dichiarato: il rapporto realtà/maschera/finzione comincia, si dilata e si frammenta in una lunga gamma di variazioni e finisce in un gioco di specchi intrigante e sofisticato. I vari passaggi dal vero al falso si fanno sofferti e indicano a poco a poco la fatica dell'attore nel mettere in scena affetti e sentimenti non autentici: questo è il 'recitare', questo è 'lavoro', ripete Fortunato, ben sapendo che esprimere finte passioni richiede sforzo e sacrifici. I cento volti del teatro, mediati dal prisma cinematografico, compongono una tavolozza di rinvii tra cinismo, dolore, rinucia, voglia di verità. Un rimbalzo di situazioni effrevescente sotto il profilo narrativo, con l'unica stonatura della sequenza in chiesa alla S.Messa del Natale: lo spazio che Leone si prende all'altare, e il gesto del bambino che snobba la comunione. Il film resta intenso e coinvolgente e, dal pun to di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per avviare riflessioni sul ruolo del teatro e, più ampiamente, del rapporto cinema/teatro. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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