UN’ANIMA DIVISA IN DUE *

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Povertà-Emarginazione, Razzismo
Genere
Drammatico
Regia
Silvio Soldini
Durata
124'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
UN'ANIMA DIVISA IN DUE
Distribuzione
D.A.R.C.
Soggetto e Sceneggiatura
Silvio Soldini, Roberto Tiraboschi da un'idea di Umberto Marino
Musiche
Giovanni Venosta
Montaggio
Claudio Cormio

Sogg.: da un'idea di Umberto Marino - Scenegg.: Silvio Soldini, Roberto Tiraboschi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Luca Bigazzi - Mus.: Giovanni Venosta - Montagg.: Claudio Cormio - Dur.: 124' - Produz.: Aran

Interpreti e ruoli

Fabrizio Bentivoglio (Pietro Di Leo), Maria Bako (Pabe), Phillippe Leardy Beaulieu (Miriam), Jessica Forde (Helene), Felice Andreasi (Savino), Silvia Mocci (Lidia), Edoardo Moussanet (Tommaso), Zinedine Sovalem, Sonia Gessner, Patrizia Punzo., Renato Scarpa, Vitalba Andrea, Giuseppe Cederna

Soggetto

il trentasettenne Pietro Di Leo vive a Milano, dove è sorvegliante in un grande magazzino, ma ha una vita deludente ed è solo: infatti è separato dalla ex compagna Miriam, dalla quale ha avuto un figlio, Tommaso, che ora ha 5 anni, e che può vedere soltanto alla fine della settimana. Il suo disagio si manifesta con emorragie nasali, che poi gli lasciano vertigini e visioni confuse del passato. Quando Pietro sorprende a rubare nel magazzino una zingara giovane e bella, Pabe, dopo averla rincorsa e raggiunta per la strada, ne resta così colpito da lasciarla andare. In seguito Di Leo incontra di nuovo Pabe, le dà del denaro, e arriva perfino a testimoniare il falso in tribunale per farla liberare. È innamorato, e continua a cercarla, finchè la ritrova, mentre chiede soldi ai passanti, e infine la rapisce, come usano i Rom. Dopo un rapporto prematrimoniale, i due, che si amano molto, si sposano, anche se la loro convivenza non è facile, date le opposte culture. Fuggiti da Milano per evitare la vendetta dei parenti di Pabe, gli sposi raggiungono Ancona e trovano aiuto presso Savino, un vecchio saggio, che è il padre di Miriam e il nonno di Tommaso, e, poiché Pietro esige che Pabe non torni a mendicare e a rubare, come lei vorrebbe, vanno a lavorare entrambi. L'uomo ha un furgoncino col quale porta la biancheria lavata in ospedale, mentre Pabe trova un posto in una fabbrica di confezioni, ma non sopporta né di sentirsi rinchiusa, né la catena di montaggio, dopo aver fatto amicizia con l'operaia Lidia, la giovane Rom, che ora si fa chiamare Rosy, ottiene un buon posto di cameriera in un albergo elegante, dove cerca di adattarsi ad una nuova mentalità, tanto da non appropriarsi di un gioiello di valore, trovato interra in una camera. Ma, dopo un tentativo di stupro da parte di un maturo cliente vizioso, dal quale la salva un collega, il direttore la licenzia, perché è stato informato che è una zingara. Tornata a casa amareggiata, Pabe si ferma sul pianerottolo e insulta i vicini, che sa nascosti dietro le porte chiuse e che crede l'abbiano denunciata come Rom. Intanto Savino, cui la ragazza si è molto affezionata, muore improvvisamente, e al suo funerale Pabe si scontra con Miriam, che accusa di essersi praticamente disinteressata del padre, di avergli fatto fare una cerimonia funebre triste e sbrigativa e di aver disposto la vendita della casa di lui con tutto ciò che contiene. Frattanto Pabe ha visto una zingara cacciata da un ristorante, e ne ha incontrata un'altra, con un bambino in braccio in cerca di elemosina: questi due incontri la turbano, la sua cultura di Rom riprende il sopravvento, e fugge. Tornata a Milano, si veste di nuovo da zingara e si fa portare da un taxi nel luogo, dove stava l'accampamento nomade in cui viveva. Ma i Rom non ci sono più: nella zona fervono lavori edilizi.

Valutazione Pastorale

un film dignitoso che il regista Silvio Soldini ha realizzato con evidente sincerità, esprimendovi messaggi positivi sulla necessità di comprensione e rispetto reciproci fra due persone, che si amano, ma appartengono a culture molto diverse, e, più in generale, invitando alla tolleranza verso coloro che vivono in un paese nelle precarie condizioni in cui si trovano i Rom. L'anima divisa in due è quella di Pabe, che ha tentato invano, per amore di Pietro, di trasformarsi. Il regista immagina, quindi, che tornerà dai Rom, mentre Pietro resterà solo, tormentato dalle sue emorragie nasali, e dai ricordi di drammatici momenti passati con la sua moglie zingara. Quindi la conclusione è amara, però resta interessante il tema, che domina il lavoro. Ottima la debuttante Maria Bako nella parte di Pabe, e abbastanza efficace Fabrizio Bentivoglio in quella di Pietro. Nel film si trovano molti elementi positivi, come l'amore dei due sposi e il desiderio di lei di avere subito dei figli, ma anche elementi negativi, e tra questi i rapporti prematrimoniali dei due.

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