VALENTIN

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Bambini, Famiglia
Genere
Commedia
Regia
Alejandro Agresti
Durata
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Olanda, Spagna
Titolo Originale
Valentin
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Paul M.Van Brugge
Montaggio
Alejandro Brodersohn

Orig.: Spagna/Olanda (2002) - Sogg. e scenegg.: Alejandro Agresti - Fotogr.(Panoramica/a colori): José Luis Cajaraville - Mus.: Paul M.Van Brugge - Montagg.: Alejandro Brodersohn - Dur.:88' - Produz.: Laurens Geels.

Interpreti e ruoli

Rodrigo Noya (Valentin), Carmen Maura (la nonna), Julieta Cardinal (Leticia), Max Urtizberea (Rufo), Fabian Uena, Carlos Roffe, Lorenzo Quinteros

Soggetto

Buenos Aires, sul finire degli anni '60. Valentin, nove anni, vive con la nonna, abbandonato dalla mamma all'età di tre anni. Il padre arriva qualche volta e dice di essere sempre impegnato con il vaoro e alla ricerca di nuove fidanzate. Preso dal sogno di diventare un astronauta e portato di continuo a chiedersi perchè la madre non voglia più vederlo, Valentin quando può passa del tempo con Rufo, un giovane a sua volta abbastanza solitario che suona il pianoforte. Un giorno Valentin incontra Letizia, una ragazza che dice di essere la nuova fidanzata del padre. Passa alcune ore con lei, si trova bene e vorrebbe che la cosa si ripetesse. Poi vede il padre e i due litigano. Una notte la nonna si ammala, viene ricoverata in ospedale e in pochi giorni muore. Valentin si trasferisce a casa di Roberto, un compagno di scuola. Intanto Letizia si è lasciata con il padre, e Valentin si rattrista molto. Allora fa in modo che per caso al bar si incontrino Letizia e Rufo. Così accade, i due cominciano a parlare e fanno amicizia. Valentin è contento. Intanto Neil Armstrong é atterrato sulla luna, e Valentin decide: da grande farà lo scrittore.

Valutazione Pastorale

Una cornice inconsueta (la Buenos Aires fine anni '60 é resa con efficacia e precisione negli ambienti, nelle strade, nei palazzi) fa da sfondo a questa sorta di piccolo diario sentimentale. Si tratta infatti di una specie di confessione a voce alta che il bambino rivolge, commentando e legando con voce f.c. i vari momenti dell'azione. I temi che emergono, sembra quasi superfluo dirlo, sono estremamente seri. Valentin assume sopra di sè un dolore forte per l'assenza dei genitori, cerca come può di colmare un vuoto affettivo terribile, grida e si arrabbia, fa domande imbarazzanti per gli adulti, cerca di capire il perché dei tanti cambiamenti tra uomini e donne. Ogni tanto, parlando con insistenza e a ritmi serrati, Valentin forse mette insieme frasi e pensieri un po' troppo profondi per la sua età, che stonano e creano qualche momento di caduta di tono. Il genuino desiderio di amicizia e di famiglia risulta allora dolciastro e didascalico. Qualche patetismo, ma anche passaggi azzeccati, forti, di delicatezza e di favola: i racconti della nonna, la vita del quartiere, le domande sugli ebrei, il discorso del prete in chiesa. Affresco minuzioso, tutto dalla parte del bambino (doppiato in italiano non al meglio) con adulti lievemente appiattiti, ma racconto per più motivi interessante. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come positivo, accettabile e semplice nel suo lineare svolgimento narrativo. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e recuperato in occasioni di proposte anche per bambini a livello didattico e scolastico.

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