Orig.: Francia (2013) - Sogg.: ispirato alla piece teatrale scritta da David Ives tratta dal romanzo omonimo di Leopold von Sacher Masoch - Scenegg.: David Ives, Roman Polanski - Fotogr.(Scope/a colori): Pawel Edelman - Mus.: Alexandre Desplat - Montagg.: Hervé de Luxe, Margot Meynier - Dur.: 96' - Produz.: Robert Benmussa, Alain Sardé.
Interpreti e ruoli
Emmanuelle Seigner (Vanda), Mathieu Amalric (Thomas)
Soggetto
Thomas ha passato l'intera giornata in un teatro parigino ad esaminare candidate per il ruolo di protagonista nella sua nuova imminente messa in scena. Non ha ottenuto risultati, è stanco e in procinto di andare via, quando arriva Vanda, ragazza energica, sfacciata, decisa, che chiede di sostenere il provino. Intenzionato a finire il prima possibile, Thomas infine acconsente. Quando comincia la prova, tutto cambia. Vanda si trsaforma, assume sfumature imprevedibili. Andando avanti, tra i due si instaura una sfida sempre più delicata e provocatoria. Thomas resta ossessionato dalla presenza di quella donna e alla fine ne resta vittima.
Valutazione Pastorale
Roman Polanski ha compiuto 80 anni nell'agosto 2013, a metà tra il Festival di Cannes, dove "Venere in pelliccia" era in concorso, e quello di Venezia, dove era passato nel 2011 "Carnage". Lo si ricorda perchè anche in quel caso si trattava di una storia tutta girata in un'unica stanza, un film da camera stringato, serrato, tesissimo. Su questi toni resta Polanski anche in questo nuovo titolo: dove ad essere privilegiato è il rapporto cinema/teatro. Il Polanski uomo di cinema si mette al servizio di un testo teatrale, della sua messa in scena, della ricerca degli interpreti ideali. Due mezzi espressivi, due attori davanti alla m.d.p. Si può azzardare e dire che Thomas è il cinema e Vanda è il teatro? Che a vincere è lei e quindi il teatro? Si tratta solo di un'ipotesi di lavoro dentro un racconto che Polanski affida ad un crescendo di crudeltà e di sfide senza scrupoli, giostrando da par suo con un montaggio insinuante e provocatorio. Le maschere si inseguono, le facce si moltiplicano. Pirandello è lì e osserva. Meno sorvegliato nel finale, il film è una miniera di suggestioni letterarie/formali e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programamzione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate per avviare riflessioni sulle molte sfaccettare del rapporto cinema/teatro e sulle suggestionia livello espressivo. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.