VIDOCQ – La maschera senza volto

Valutazione
Accettabile-riserve, crudezze
Tematica
Letteratura, Male, Politica-Società
Genere
Fantastico
Regia
Pitof
Durata
100'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Vidocq
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Jean Jean
Musiche
Bruno Coulais
Montaggio
Thierry Hoss

Orig.: Francia (2001) - Sogg.: Jean- Cristophe Grange - Scenegg.: Jean-Cristophe Grance, Pitof - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jean-Pierre Sauvaire - Mus.: Bruno Coulais - Montagg.: Thierry Hoss - Dur.: 100' - Produz.: Olivier Granier, Dominique Farrugia.

Interpreti e ruoli

Gerard Depardieu (Vidocq), Guillaume Canet (Etienne Bossez/l'alchimista), Andrè Dussolier (Lautrennes), Inès Sastre (Préah), Moussa Maaskri (Nimier), Isabelle Renauld (Marine Lafitte), Jean-Pierre Gos (Tauzet), André Penvern (Veraldi), Jean-Marc Thibault (Leviner), Edith Scob (Sylvia), Gilles Arbona (Lafitte), Jean-Paul Dubois . (Belmont)

Soggetto

Parigi, 1830. Vidocq, ex detenuto ora poliziotto, é morto mentre con coraggio sfidava il misterioso e minaccioso uomo mascherato. Ora il suo socio Nimieh riceve la visita del giovane Boisset che dichiara di essere il biografo ufficiale di Vodocq, impegnato ad indagare sui modi veri della sua fine per chiudere degnamente il libro che sta scrivendo su di lui. Per doverosa informazione, vengono ripercorse in flashback tutte le fasi che hanno portato a quella situazione. Vidocq stava indagando sull'omicidio di tre uomini importanti: un incarico che il capo della polizia segue con apprensione, perché forse c'é in gioco il destino di re Carlo X° e della monarchia. Si torna all'azione principale. Sollecitata tra i fumi dell'oppio, la moglie di Lafitte, uno dei tre, dice a Boisset di aver sentito che il marito e gli altri due avevano fatto un patto con l'alchimista per procurargli sangue di vergini, con cui lui avrebbe preparato per loro l'elisir della giovinezza. Bisogna allora cercare il complice dell'alchimista, il soffiatore. Quando tutti i protagonisti si ritrovano nel sotterraneo delle fornaci, si scopre che il soffiatore é Vidocq stesso che non era morto. A questo punto riappare anche l'uomo con la maschera di vetro, che infine viene riconosciuto: é Boisset il biografo. Vidocq stavolta lo elimina.

Valutazione Pastorale

Dicono le cronache che Eugene Francois Vidocq é personaggio realmente esistito, vissuto tra il 1775 e il 1857. Dapprima fuorilegge, poi chiamato al servizio della polizia parigina come spia e infiltrato, ha pubblicato ben quattro volumi di ricordi sulla propria attività. E' stato definito un precursore della letteratura poi chiamata 'gialla', e già altri film in passato lo hanno visto come protagonista. In questo caso conviene di più partire dal regista, che si chiama Pitof ed é uno specialista di trucchi ed effetti speciali. Il ricorso alle nuove tecnologie permea tutto il racconto e in qualche passaggio anzi lo prevarica, stravolgendone i ritmi. L'ambientazione è per tutto il film improntata a colori bui e marcati. All'esterno è quasi sempre notte, gli interni sono poco illuminati, si vive nella penombra e in difficili condizioni. Se i riferimenti sono a stampe e illustrazioni d'epoca, va detto che la ricostruzione è al tempo stessa minuziosa ma un po' artificiosa. Il taglio narrativo poi sfocia in una sorta di fantascienza ante litteram: perché i trucchi elettronici danno spazio a duelli, scontri, agguati, fughe visti sempre nell'ottica di una precisa iperrealtà. Il film si muove tra il gotico e il barocco, con composizioni che figurativamente rimandano al fumetto ma che non escludono l'intenzione di evidenziare altri particolari d'epoca: il culto del narcisimo, il potere che si compiace di sé e diventa sopruso, il sangue come elemento di vita, il fuoco come perdizione. Una letteratura anche deteriore tuttavia guardata con occhio non compiaciuto ma divertito, ora ingenuo ora nostalgico dei feuilleiton ottocenteschi di una volta. Il film forse si indirizza più ad appassionati del genere, ma nell'insieme rappresenta un convincente ritratto, tra realtà e invenzione, di vita parigina primo Ottocento. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, segnalando riserve per le numerose crudezze presenti sul piano visivo. UTILIZZAZIONE: in programmazione ordinaria, il film è da utilizzare, tenendo presente l'opportunità di non indirizzarlo ad un pubblico di piccoli o meno preparato. Lo spettacolo c'é ma, come si diceva, può essere meglio apprezzato da chi conosce alcuni riferimenti storici e letterari.

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