VITE STROZZATE **

Valutazione
Discutibile, Crudo
Tematica
Famiglia
Genere
Drammatico
Regia
Ricky Tognazzi
Durata
108'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Graziano Diana, Simona Izzo, Giuseppe Manfridi, Ricky Tognazzi da un'idea di Francesco Taurisano
Musiche
Ennio Morricone
Montaggio
Carla Simoncelli

Sogg.: da un'idea di Francesco Taurisano - Scenegg.: Graziano Diana, Simona Izzo, Giuseppe Manfridi, Ricky Tognazzi - Fotogr.: (scope / a colori) Alessio Torresi Gelsini - Mus.: Ennio Morricone - Montagg.: Carla Simoncelli - Dur.: 108' - Coproduz.: C.G.G. Tiger Cinematografica, Roma - Les Film de l'Astre, Paris - K2, Bruxelles

Interpreti e ruoli

Vincent Lindon (Francesco), Sabrina Ferilli (Miriam), Luca Zin-garetti (Sergio), Ricky Memphis (Claudio), Lina Sastri (Signora Sauro), Frank Karla (Direttore di banca), Francesco Venditti, Violante Placido, Vit-torio Amandola, Giuseppe Manfridi, Marilyn Pater, Giuppy Izzo, Antonello Morroni, Alex Partexano, Guia Jelo.

Soggetto

Francesco è un imprenditore ridotto all'orlo del fallimento a causa delle speculazioni del suocero, ora in fin di vita, che hanno portato alla rovi-na l'impresa edile di famiglia. Spera di sanare le finanze disastrate dell'im-presa grazie ad un appalto per la costruzione di un complesso scolastico e ricreativo in periferia, cui intende partecipare: gli servirebbero fondi e poiché le banche glieli rifiutano accetta le "intermediazioni" di un direttore di banca che gli presenta Claudio, un individuo alle dipendenze di Sergio, un com-mercialista in apparenza "normale", in realtà amico e amante della signora Sauro, la vedova di un camorrista e sua principale finanziatrice. Ai funerali per la morte del suocero, Francesco rivede Sergio, suo amico di un tempo e del quale ignora la sua losca attività di strozzino. Questi gli si presenta come amico leale, affezionato e vicino in ogni circostanza triste o lieta che lo riguardi. Francesco, sposato, è molto attaccato alla moglie Miriam e alla deliziosa bimba che è loro nata: non immagina davvero di essere caduto nelle reti di un'organizzazione dedita ad attività di usura. Mentre comunque fervono i lavori del cantiere per il nuovo complesso, di cui ha vinto l'appalto, Francesco comincia ad avvertire che qualcosa non va: Miriam gli appare inquieta e distante; le attenzioni di Sergio per lei e per la bimba lo insospetti-scono; scopre retroscena ambigui e violenti. Come un fatale boomerang, il cinismo, l'ipocrisia e la spietatezza dell'amico si ritorcono contro lo stesso Sergio che lo fanno finire arso in un rogo, proprio ad opera del crudele e spregiudicato Claudio. A Francesco non rimane che cedere l'impresa con il vivo desiderio di ricominciare da zero, ormai riconciliato con Miriam e tutto proteso ad assicurare alla figlia un futuro diverso.

Valutazione Pastorale

Le situazioni narrate corrispondono purtroppo a crude realtà del nostro vissuto quotidiano e occorre prenderne atto. Lo spie-tato programma imposto da Sergio al suo violento e disumano alter ego: "Tu li devi stanare, capire i loro punti deboli, avvitarli a te senza scampo" è pre-sentato con crudele completezza. Non manca nulla: ipocrisia, finta solida-rietà nei momenti cruciali sofferti dall'amico, arbìtri, violenze. Non ci si può esimere dal riconoscerne i pregi formali e cinematografici: scelte fotografi-che originali, ritmo frenetico e incalzante fin dall'inizio, recitazione appro-priata, musiche pertinenti. La denuncia circostanziata dell'esistenza di indivi-dui privi di valori morali e di pietà motiva tale cruda presentazione in quanto il finale positivo è sufficiente a riscattare il film da questa sua negatività.

Le altre valutazioni

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