VOLERE VOLARE *

Valutazione
Discutibile, Brillante
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
Guido Manuli, Maurizio Nichetti
Durata
96'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
VOLERE VOLARE
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Maurizio Nichetti, Guido Manuli
Musiche
Manuel De Sica
Montaggio
Rita Rossi

Sogg. e Scenegg.: Maurizio Nichetti, Guido Manuli - Fotogr.: (Normale/a colori) Mario Battistoni - Mus.: Manuel De Sica - Montagg.: Rita Rossi - Dur.: 96' - Produz.: Bambù, Penta Film

Interpreti e ruoli

Maurizio Nichetti (Maurizio), Angela Finocchiaro (Martina), Mariella Valentini (Loredana), Patrizio Roversi (Patrizio), Remo Remotti, Luigi Gravier, Mario Gravier, Renato Scarpa, Massimo Sarchielli, Osvaldo Salvi, Lidia Biondi, Enrico Grazioli, Mario Pardi

Soggetto

a Milano, un estroso rumorista di cartoni animati, Maurizio, gestisce una piccola impresa di doppiaggio in società col fratello Patrizio, impegnato a far doppiare film porno da un gruppetto di fatue spogliarelliste. Un giorno s'incontra casualmente con Martina, un'altrettanto eccentrica "assistente sociale" per maniaci di ogni specie: un anziano rimbambito; un cuoco estroso; due gemelli guardoni; un taxista spericolato in vena di esibizioni rischiose, due coniugi affetti da fisime necrofile; l'addetto a una fotocopiatrice, fissato a collezionare scabrosità femminili. A differenza dell'amica Loredana, una sartina in cerca di un marito danaroso, Martina sogna un uomo fuori dal comune, e si innamora subito di Maurizio. Durante una cena con lei, Maurizio s'accorge, imbarazzatissimo, che le sue mani si stanno trasformando in un "cartoon" autonomo, che lui non riesce a controllare. Sbigottito cerca in tutti i modi di evitare ogni incontro con Martina perché non si accorge dell'inconveniente. Ma inutilmente, anzi si trasforma tutto intero in un personaggio da fumetti, che l'eccitata Martina si ostina a voler amare ugualmente.

Valutazione Pastorale

Maurizio Nichetti ritenta la via del surreale e dell'assurdo in chiave fra spassosa e ironica, fingendo di convincersi che nulla è impossibile, e che "volere è volare", e se si vuole si vola, almeno a colpi di grafica e di effetti speciali, come le mani, gli animaletti e i pupazzetti del suo raccontino ameno. In questo "Volere volare" la parte più insolita e spiritosa è quella iniziale, in certo senso preparatoria. Quando scatta il meccanismo delle "mani-cartoon" che fuggono al proprietario (forse per svelarne i desideri repressi), e del "rumorista-cartoon", si assiste ancora a qualche paradosso arguto e a qualche trovata divertente, ma l'originalità illusionista di Nichetti e del suo tecnico dell'animazione è più felice in alcuni dettagli che nel descrivere l'assurda passione fra una donna vera e il personaggio divenuto "cartoon". Il discutibile si riferisce al continuo ammiccare del film al pruriginoso e allo scabroso, in qualche momento assolutamente gratuito e immotivato.

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