WILLY SIGNORI E VENGO DA LONTANO *

Valutazione
Discutibile, Scabrosità
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Francesco Nuti
Durata
105'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
WILLY SIGNORI E VENGO DA LONTANO
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Giovanni Veronesi, Francesco Nuti, Ugo Chiti Giovanni Veronesi, Francesco Nuti
Musiche
Giovanni Nuti
Montaggio
Sergio Montanari

Sogg.: Giovanni Veronesi, Francesco Nuti - Scenegg.: Giovanni Veronesi, Francesco Nuti, Ugo Chiti - Fotogr.: (panoramica/a colori) Gianlorenzo Battaglia - Mus.: Giovanni Nuti - Montagg.: Sergio Montanari - Dur.: 105' - Produz.: Union P.N., Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica

Interpreti e ruoli

Francesco Nuti (Willy Signori), Isabella Ferrari (Lucia), Alessandro Haber (Ugo Signori), Anna Galiena (Alessandra), Novello Novelli, Giovanni Veronesi, Cristina Gaioni, Antonio Petrocelli

Soggetto

Willy Signori, giornalista di cronaca nera di un quotidiano milanese, è abituato a trascorrere le sue monotone giornate incontrandosi con la fidanzata Alessandra, una professoressa di anatomia patologica, ed accudendo a casa Ugo, il fratello paralitico con cui vive. Suo malgrado, coinvolto incolpevole in un mortale incidente automobilistico, viene aggredito da una giovane donna, Lucia, che lo accusa con estrema determinazione di essere l'assassino del suo fidanzato che si trovava alla guida dell'autovettura. Willy, sconvolto da un assurdo senso di colpa, decide di occuparsi di Lucia e della sua maternità. La sua tranquilla vita viene stravolta: comincia a farsi carico di Lucia, sopportandone grinta e nervi, portandone il peso su e giù per le scale della modesta casa di lei, occupandosi di orari e medicine, seguendone la ginnastica preparatoria, perfino parlando al nascituro che ha cominciato a muoversi nel grembo materno. Ormai Willy trascura Alessandra che nulla ancora ha sospettato -, deve fare salti mortali con il lavoro e a casa gli tocca ascoltare, quando rientra stanco morto, le querimonie del fratello, che vive soltanto del proprio problema e che altro non sogna che di partire con lui per l'Africa, dove, a suo dire, il gran sole potrebbe anche portare alla guarigione. La doppia vita di Willy è un affanno stressante ed una lotta continua contro il tempo e la fatica. Alessandra, saputa poi la verità e certa che il nascituro sia frutto del tradimento di Willy, tenta con un assegno di liquidare Lucia. Questa getta l'assegno nel gabinetto lasciando a Willy una lettera: se ne tornerà a casa dai genitori e loro due non si vedranno più. Willy, trovato per puro caso quell'assegno stinto ma intatto, decide, amareggiato, di lasciare con il fratello l'Italia e se ne va a scrivere articoli in Marocco, dove Ugo, tutto felice e abbronzato, dalla sua carrozzella ribatte la palla ai ragazzini indigeni; improvvisamente capita sul posto Lucia: a chiedere amore per sé e per quel bambino che deve nascere e ha bisogno di un padre.

Valutazione Pastorale

un grottesco giocato e raccontato assai bene, in cui Francesco Nuti soggettista, sceneggiatore, regista e interprete risulta più equilibrato che in suoi precedenti lavori. Vi sono gag assai riuscite, sferzate fulminee e moltissime incursioni nel paradossale, a volte con qualche forzatura di tono ma anche sottili venature di sentimento, verso quel nascituro che continua a crescere nel grembo materno e per il quale Nuti mobilita energie e affetto. Il film è assai divertente, è scritto con buon mestiere e rivela anche aspetti del tutto positivi, anche se presenta alcune situazioni di dubbio gusto. Bravi sia Nuti, mai abbandonato da quel suo sguardo acuto e sornione e dalla sua comicità, sia Alessandro Haber, un attore qui sàpido, querulo e smanioso.

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