YANKEE ZULU

Valutazione
Inconsistente, Insulso
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Gray Hofmeyr
Durata
89'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Sudafrica
Titolo Originale
YANKEE ZULU
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Leon Schuster, Gray Hofmeyr Leon Schuster
Musiche
Stanislas Syrewicz, Zane Cronjé
Montaggio
Johan Lategan

Sogg.: Leon Schuster - Scenegg.: Leon Schuster, Gray Hofmeyr - Fotogr.: (normale/a colori) James Robb Sasc - Mus.: Stanislas Syrewicz, Zane Cronjé - Montagg.: Johan Lategan - Dur.: 89' - Produz.: André Scholtz

Interpreti e ruoli

Leon Schuster (Rhino), John Matshikiza (Zulu), Terri Treas (Rowena), Wilson Dunster (Diehard), Michelle Bowes

Soggetto

in Sudafrica, due bambini, uno bianco, Rhino, e uno nero, Zulu, sono rimasti inseparabili fino a quando la perfida Rowena, amichetta del bianco, non lo ha costretto ad infierire sul nero. Sono passati ormai venti anni: Rhino (che si è sposato e poi ha divorziato da Rowena) ha adottato una morettina, Tinky, che lo aiuta nella caccia ai bracconieri, mentre Zulu è emigrato negli Stati Uniti specializzandosi in furti d'automobili. Rimpatriato d'ufficio, Zulu viene preso in consegna dal poliziotto filonazista Diehard, promesso sposo di Rowena nonché vincitore di 500.000 dollari ad una lotteria. Zulu decide di rapinarlo del biglietto vincente e dell'automobile. L'incontro con Rhino che lo scambia per un bracconiere fa sì che i due decidano di andare a Sun City a spartirsi la vincita. Sottratto un furgone, costoro arrivano nella città dove è in visita Carlo d'Inghilterra con l'amica Camilla e col primogenito William che sfuggito alla governante si concede un relax al cinema dove fa amicizia con Tinky. Rhino e Zulu, braccati da Diehard e Rowena, convincono un truccatore a trasformarli: Zulu diventa bianco e Rhino nero. Il primo, che si spaccia per un barone tedesco filonazista, viene invitato da Rowena nella sua villa bunker, dove al ricevimento si riunisce un pittoresco gruppo di nostalgici. Dopo farsesche vicende Zulu e Rhino vengono smascherati ed imprigionati. Siccome la metà del biglietto è in possesso di Tinky, Diehard per sollecitare la restituzione mette i due su un'asse sopra un fiume pieno di coccodrilli, alla cui estremità opposta siede un'elefantessa in attesa del suo compagno, che la farà alzare dandoli in pasto ai rettili. Ma Tinky e William partono alla riscossa mettendo in seria difficoltà Rowena e Diehard, che tuttavia riescono a catturare i due bambini. Ma Zulu con un proiettile di fango colpisce il nazista e può così riabbracciare in Tinky la bambina che ha avuto dal suo unico amore e che, dopo la partenza, Rhino ha cresciuto come una figlia.

Valutazione Pastorale

attraverso l'ironia e la comicità il regista ha voluto rimuovere un retaggio psicologico non indifferente. Il film in effetti parla di riconciliazione tra le due etnie sudafricane; stigmatizza la non trascurabile presenza di una destra filonazista (attestata nell'etnia boera); satireggia sull'etnia inglese tramite la chiacchieratissima telenovela tra Carlo e Camilla. Sono indubbiamente segni positivi, prova di una tolleranza da parte del governo che non può che rallegrare. Ma se dobbiamo attenerci alla confezione filmica con cui questi temi sono offerti ad un pubblico internazionale, non si può non essere sgradevolmente impressionati da un linguaggio pericolosamente vicino alla più sgangherata e becera comicità, con un uso delle vecchie gag del muto rivisitate con goliardica scelleratezza, con una sceneggiatura spesso approssimativa, con un copione che procede con invenzioni da film muto e con battutacce che si rincorrono senza costrutto in un "cocktail" di stupidità. D'accordo, si può e si deve ridere anche delle cose serie, qualche trovata è anche riuscita, ma la satira è un'altra cosa, e qui al massimo esce qualche stentato sghignazzo.

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