YEELEN (LA LUCE) *

Valutazione
Accettabile, Complesso
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
Souleymane Cissé
Durata
98'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Mali
Titolo Originale
YEELEN
Distribuzione
I.M.C.
Soggetto e Sceneggiatura
Souleymane Cissé
Musiche
Michel Portale
Montaggio
Souleymane Cissé

Sogg. e Scenegg.: Souleymane Cissé - Fotogr.: (panoramica/a colori) Jean Noel Ferragut - Mus.: Michel Portale - Montagg.: Souleymane Cissé - Dur.: 98' - Produz.: Burkina Faso

Interpreti e ruoli

Isnaka Kane (Nyanankoro), Aoua Sangare (Aton), Nyamanto Sanògo (Soma), Bala Musa Keyita (Ruma Boly), Sumba Tarawele (Banyeba), Isimayila Sar (Bafing), Koké Sangare (Komo Tiguil), Yusufu Tenén Sise (Den N'Tjini)

Soggetto

ricercato ed inseguito dal padre Soma, che lo detesta poiché lo ritiene irrispettoso dei riti magici atavici, il giovane Nyanankoro fugge su consiglio della madre per riparare presso lo zio. Egli dà con ciò inizio ad un lungo viaggio, tra rocce e piane desertiche, cui fanno da preludio i favorevoli auspici di un uomo-jena appollaiato tra i rami di un albero. Catturato come presunto ladro di bestiame, il giovane cade nelle mani dei Peul, una gente ben diversa da quella dei Banbarra (cui egli e la propria famiglia Diarra appartengono). Preso però in simpatia dal Re, dotato com'è di poteri soprannaturali, egli ne sconfigge i nemici ma poi, avendo posseduto una delle mogli del sovrano, la quale era sterile ed ora si trova incinta, viene allontanato dalla tribù e continuerà ad errare con la donna (Atou). Dopo essersi purificato in una sorgente d'acqua limpidissima, Nyanankoro ascolta le profezie dello zio Digury: i Banbarra perderanno la libertà, ma la famiglia dei Diarra sarà infine liberata dalla maledizione atavica che grava su di essa, mentre il giovane ed Atou avranno un erede maschio. Lo zio consegna poi al giovane l'occhio magico una pietra luminosa cuspidata da inserire nell'ala del kore (un'asse sacra, dipinta). Scontro decisivo tra Soma e il figlio e tra i rispettivi simboli: il "pestone" di quel-lo (un feticcio) e l'ala da cui sprizza un raggio fortissimo, che acceca Soma, qui considerato come sinonimo di male, odio e Potere. Il figlio di Nyanankoro cre-scerà, sorvegliato dalla madre, allorché anche il padre sarà morto, erede di riti e culture antichissimi, ma con una energia vitale e spirituale ora indirizzata, con la luce, alla sapienza ed al bene, per la unione di tutte le genti del Mali.

Valutazione Pastorale

film interessante ed insolito. Prodotto dal nuovo cinema africano, esso è intessuto di fantasia e di rituali misteriosi, che testimoniano culture e credenze, le cui radici affondano nel cuore del Continente Nero e nella notte dei tempi. Lontano dal folclorismo facile, anche se con qualche perdonabile ingenuità, il film pone in risalto, con il peso e la continuità delle tradizioni tribali, indubbi valori spirituali, ammantandosi del fascino della mitologia. Da aggiungere la cura di una felice fotografia (per deserti e savane) e la suggestione dei riti, dei quali Nyanankoro simboleggia la necessità di aggiornamento, nella lotta mossagli ottusamente dal padre Soma, prigioniero e sclerotizzato dal proprio odio e detentore di una sacralità ormai non più consona ai tempi nuovi di un Paese la Repubblica dei Mali ex dominio coloniale francese in Africa, bisognosa co-me altri Stati del Continente della unione di tutte le sue forze autoctone. La colonna colonna sonora, ricca non solo di tam-tam, ma degli innumerevoli e misteriosi suoni e fruscìi della Natura, sottolinea con tocchi adeguati l'opera.

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