ZEBRAHEAD *

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Razzismo
Genere
Drammatico
Regia
Anthony Drazan
Durata
95'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
ZEBRAHEAD
Distribuzione
Columbia Tri Star Film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Anthony Drazan
Musiche
Taj Mahal
Montaggio
Elizabeth Kling

Sogg. e Scenegg.: Anthony Drazan - Fotogr.: (normale/a colori) Maryse Alberti - Mus.: Taj Mahal - Montagg.: Elizabeth Kling - Dur.: 95' - Produz.: Jeff Down, Charles Mitchell, William F. Willett

Interpreti e ruoli

Michael Rapaport (Zack), N'Bushe Wright (Nikki), Paul Butler (Otis), Deshonn Castle (Dee), Candy Ann Brown (Marlene), Luke Reilly (Modell), Dan Ziskie (Cimino), Kevin Corrigan, Mertin Priest, Ron Johnson, Ray Sharkey, Marsha Florence, Helen Shaver

Soggetto

Zack è un ragazzone ebreo e studia a Detroit, in un quartiere periferico a forte maggioranza nera. Il suo migliore amico è infatti Dee, un ragazzo di colore. Orfano di madre, Zack vive col tollerante e vacuo padre, un superficiale, preoccupato solo di avere avventure sentimentali e di bere birra, anche se finge un'attenzione per quello che passa per la testa al ragazzo. Il nonno e il padre di Zack lavorano in un negozio di dischi, e la passione per il jazz ed il soul nero è forse l'unico punto di contatto tra genitore e figlio. L'arrivo di Nikki, la cuginetta di Dee, accende nel ragazzo bianco un affetto che, lungi dall'essere una curiosità o un capriccio, finisce per abbattere le resistenze della ragazza, che la madre e le amiche tendono naturalmente a scoraggiare. Questo rapporto si rivela irto di difficoltà, per vari motivi, tra cui spicca l'ostilità di Knock, un ragazzo alquanto disturbato e collerico, che è geloso di Nikki e non perde occasione per provocare Zack. Un giorno l'ex ragazza di Zack, Michelle, lo invita con Nikki ad una festa, ma quest'ultima, udendo alcune frasi grossolane sul suo conto, scambiate dagli amici di Zack, se ne va infuriata, e respinge in seguito ogni tentativo del ragazzo di incontrarla di nuovo. Intanto Knock tenta un approccio con Nikki: la ragazza dapprima sembra cedere, ma poi lo respinge. Zack ottiene finalmente un appuntamento con lei al pattinaggio, dove però Knock affianca la ragazza tornando all'assalto, fino ad infastidirla: Zack e Dee allora intervengono, ma Knock estrae una rivoltella e uccide quest'ultimo. Al funerale le preghiere cristiane dei congiunti si intrecciano con quelle musulmane di due ragazzi e quelle in ebraico di Zack. In classe l'insegnante cerca di trarre una morale dalla vicenda, ma ognuno ha la sua morale, e non predomina certo la tolleranza. Zack e Nikki si abbracciano, riconciliati.

Valutazione Pastorale

il tema, certo non nuovo alla cinematografia statunitense, dei rapporti interrazziali, è trattato dal regista Anthony Drazan con toni, delitto a parte, alquanto didascalico, cercando un discorso convincente e realistico in un campo dove è stato detto molto, ma si è sempre risolto poco. L'accurata ambientazione e l'attendibilità di dialoghi e comportamenti, tipici della fascia sociale esaminata, lasciano tuttavia lo spettatore di qua dell'oceano alquanto freddo: il buon ragazzone bianco dall'anima "nera" e la ragazzina di colore sensibile ed intelligente rimangono sempre sopra le righe, così come la figura del padre, nella sua inconsistenza morale e spirituale, anziché ispirare sconcerto o disgusto sfiora spesso il caricaturale. L'unico intervento veramente efficace è quello del nonno di Zack che spiega al nipote che l'amore è soprattutto sacrificio, comprensione, amicizia. Lo stesso delitto, nella sua repentina drammatizzazione, sembra messo lì per creare uno shock, più che una conseguenza coerente con l'escalation di violenza che cova nella mente disturbata di Knock. L'unica figura convincente, forse, è quella del direttore della scuola il classico bianco razzista vecchio stampo che frena a stento, e lo si avverte, il desiderio di riprendere la frusta e rimettere a posto quella banda di farabutti perdigiorno che gli riempie la scuola. Caratteristico è il suo consiglio a Zack: sei ebreo? Stai con i tuoi simili, ed eviterai tanti guai. Un altro dato interessante è poi il razzismo di reazione verso i bianchi, gialli e meticci da parte dei neri, ma è un po’ poco per dire che il film apporti qualcosa di nuovo o di convincente sul problema della convivenza tra razze e popoli diversi: problema che va facendosi sempre più pressante e diversificato, in tutto il pianeta, e che assale, mettendole in grave crisi, intere società che pensano di esserne al riparo solo per circostanze storiche, e che l'immigrazione selvaggia di questi ultimi anni fa salire alla ribalta un po' dappertutto, attizzando quel fuoco, che nel film è simboleggiato dall'accensione delle esalazioni petrolifere in un cortile di periferia.

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