“Ricomincio da noi”, ritrovarsi insieme alla comunità

GMCS n. 7: “Ricomincio da noi” di Richard Loncraine, settimo film del ciclo proposto da Cnvf e Ufficio comunicazioni sociali CEI per la 53a Giornata mondiale delle comunicazioni

martedì 19 Marzo 2019
Un articolo di: Massimo Giraldi, Sergio Perugini

“La verità […] si rivela nella comunione. La menzogna invece è rifiuto egoistico di riconoscere la propria appartenenza al corpo; è rifiuto di donarsi agli altri, perdendo così l’unica via per trovare se stessi.”. Da uno snodo del Messaggio di papa Francesco per la 53a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali si coglie appieno il senso del film “Ricomincio da noi” (“Finding Your Feet”, 2018) di Richard Loncraine: una commedia inglese che mette a tema il cammino di riscatto dopo un inciampo della vita grazie al sostegno dell’altro, al ritrovarsi parte di una comunità accogliente e rigenerante. “Ricomincio da noi” è la settima proposta del ciclo di 18 film scelti dalla Commissione nazione valutazione film e dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI per approfondire il tema del Messaggio del Santo Padre.

In cerca di sé e di una nuova possibilità nella vita
Inghilterra oggi. Sandra (Imelda Staunton) è una donna sessantenne dalla vita tranquilla e con un tenore elevato. Alla scoperta del tradimento del proprio marito con un’amica di vecchia data, la donna si rifugia dalla sorella Bif (Celia Imrie), creativa e dallo stile di vita eccentrico. All’inizio Sandra vede tutto negativo, si abbandona a lacrime e rimpianti; lo scossone arriva dalla sorella, che la coinvolge in un corso di danza. Lì, nonostante le resistenze, Sandra ritroverà il brio e la leggerezza del passato, l’amore mai sopito per la danza. Conoscerà inoltre nuovi amici, in particolare Charlie (Timothy Spall), suo compagno di ballo.

Quando l’amicizia è un dono
“Ricomincio da noi” è una commedia dal taglio tipicamente inglese, firmata da Richard Loncraine – il suo film più recente è “Ruth & Alex. L’amore cerca casa” del 2014 con Diane Keaton e Morgan Freeman –; un film semplice e dalla struttura lineare, con un messaggio importante. È un inno a ritrovare se stessi in relazione e grazie all’altro.
Nel corso della sua vita, Sandra si è isolata da tutti, chiudendosi nel suo matrimonio dorato, mettendo da parte interessi, passioni e affetti di infanzia, tra cui la sorella Bif. Al momento del bisogno, però, dopo un cortocircuito scatenato dal tradimento coniugale, Sandra si accorge di essere profondamente sola e smarrita. Capisce di aver troncato ogni radice di connessione con famiglia e amici, a favore di una superficialità di legami di cui si è circondata nel corso della vita matrimoniale, legami improntati su interessi economici e materiali.
Il ritrovare il dialogo con la sorella Bif è in principio faticoso, tra pregiudizi e sospetto; nel momento in cui però Sandra capisce di aver bisogno dell’aiuto della sorella, abbassa ogni barriera e si mette in gioco completamente. Punto di rinascita è la sala da ballo, dove Sandra allarga lo spettro delle proprie amicizie e ritrova il ritmo della vita, il passo giusto con se stessa.
Con una sceneggiatura scorrevole e senza troppe sorprese, il film “Ricomincio da noi” – forse era più centrato il titolo originale “Finding Your Feet”, ovvero “Ritrovando il proprio passo” – focalizza l’attenzione sulla necessità di vivere una esistenza condivisa, di attivare relazioni autentiche e di senso nella comunità di riferimento. Il modello dell’isola, della vita appartata, non produce mai guadagno ma solo smarrimento.
Inoltre, altro tema da recuperare dal film è che un riscatto nella vita è sempre possibile, anche in età adulta, sulla soglia del pensionamento. Qui vediamo un gruppo di sessantenni e settantenni pronti a mettersi in gioco nel ballo e nel cercare sentieri nuovi da percorrere, finché le gambe tengono e lo spirito è in grado di volare. Dal punto di vista pastorale il film è consigliabile, semplice, segnato da passaggi brillanti.

La scena chiave
Molti i momenti in cui la protagonista Sandra ritrova l’approccio giusto con la vita grazie alla condivisione con i compagni di ballo. In particolare, si segnala la prima volta in cui Sandra accoglie l’invito della sorella Bif e si reca nella pista da ballo. Iniziando a ballare con Charlie, Sandra sperimenta all’inizio rigidità e imbarazzo, mettendosi in una posizione di chiusura. Man mano però che la musica scorre e i piedi si muovono il volto di Sandra inizia a distendersi, gli occhi si inumidiscono e si intravede lo spazio per un sorriso. È l’inizio di un cambiamento interiore e relazionale: Sandra capisce che non è più sola.


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