ROMA14: Il doc “Pavarotti” di Howard, il film storico “The Aeronauts” e l’horror firmato Del Toro

venerdì 18 Ottobre 2019
Un articolo di: Massimo Giraldi, Sergio Perugini

Secondo giorno, venerdì 18 ottobre, alla 14a Festa del Cinema di Roma. Alla manifestazione capitolina partecipano oggi nella Selezione ufficiale tre film molto attesi: il suggestivo documentario “Pavarotti” firmato dal Premio Oscar Ron Howard; l’avventuroso film britannico “The Aeronauts” di Tom Harper, con Felicity Jones e Eddie Redmayne; l’horror scritto e prodotto dal Guillermo Del Toro “Scary Stories to Tell in the Dark” di André Øvredal. Ecco il punto sulle proiezioni del giorno a cura dell’Agenzia SIR e della Commissione nazionale valutazione film della CEI.

“Pavarotti”
“Alcuni sanno cantare l’opera. Luciano Pavarotti era un’opera”. Sono le parole del cantante Bono degli U2 nel definire il tenore italiano Luciano Pavarotti, che ci ha lasciato il 6 settembre 2007. A questo monumento della lirica mondiale il regista premio Oscar Ron Howard – noto per “Apollo 13”, “A Beatutiful Mind”, “Frost/Nixon” e “Rush” – ha dedicato un bellissimo documentario dal titolo “Pavarotti”, prodotto anche dall’italiana Wildside. Il film, nelle sale dal 28 ottobre, è un lucido e appassionante viaggio nella vita e nell’arte di Luciano Pavarotti, mostrando attraverso un sapiente uso di documenti d’epoca, filmati privati e interviste originali, un ritratto a tutto tondo dell’artista modenese. Si ritrova così il “Big Luciano” dei grandi concenti tra Londra e New York, ma anche le sue attività benefiche per i più piccoli o le pagine più intime. Howard si conferma un grande autore, capace di passare con disinvoltura dai film di finzione ad alto budget a documentari musicali (suo è anche “The Beatles: Eight Days a Week” del 2016), componendo sempre un racconto solido e dettagliato, con grande ritmo e fascino. In “Pavarotti” entra nella vita del grande tenore in punta di piedi, non imponendo una particolare marca autoriale, quasi volesse rimanere in disparte rispetto al vero protagonista, appunto Luciano Pavarotti, ma controllando il tutto con grande competenza e intelligenza. È in questo che si vede la mano del grande regista. Un film per tutti, emozionante e coinvolgente. Dal punto di vista pastorale il doc “Pavarotti” è consigliabile e poetico, adatto per dibattiti.

“The Aeronauts”
È un film in puro stile britannico, dalla confezione formale impeccabile ed elegante agli interpreti Felicity Jones e Eddie Redmayne (insieme anche nel film “La teoria del tutto” del 2014). Parliamo di “The Aeronauts”, scritto e diretto da Tom Harper (regista televisivo di “Guerra e pace” della BBC del 2015) e che prende le mosse da eventi realmente accaduti. Siamo nella Londra del 1862, quando l’avventuriera Amelia Wren insieme allo scienziato James Glaisher si lanciano in un viaggio in mongolfiera sui cieli dell’Inghilterra per superare i limiti dell’esperienza umana e ottenere guadagni per la nascente meteorologia. Un’opera avvincente, pulita, che funziona bene tanto per le interpretazioni quanto per la regia vivace. Un buon film, senza troppi scossoni o sussulti, che si presta bene per approfondimenti storici in chiave educational e sul ruolo della donna nella società del tempo. Dal punto di vista pastorale, il film è consigliabile, brillante, per dibattiti.

“Scary Stories to Tell in the Dark”
Dopo la vittoria di quattro Premi Oscar e un Leone d’oro per “La forma dell’acqua” (2017), il regista messicano Guillermo Del Torno torna al cinema in veste di produttore e sceneggiatore. Ha infatti firmato il copione del film “Scary Stories to Tell in the Dark” del regista norvegese André Øvredal, tratto dai libri horror per ragazzi di Alvin Schwartz. Siamo negli Stati Uniti del 1968, in una cittadina di provincia pressoché anonima, dove i giovani avvertono la minaccia della Guerra in Vietnam, dell’arruolamento; lì vivono Sarah e altri ragazzi adolescenti, che si preparano a festeggiare Halloween in maniera “originale”. I loro presupposti avventurosi diventano ben presto da brivido. Il film è un prodotto che si indirizza ad adolescenti e adulti, giocando con le varie forme della paura, talvolta ricorrendo ad angolature inedite e curiose. È qui che si vede infatti la mano di Del Toro, veterano del cinema gotico e fantastico; la sua arguzia, in tale occasione, è quella di unire le atmosfere dark a una dimensione realistica e problematica (il conflitto bellico sullo sfondo). Il regista sa stare bene nel binario tracciato da Del Toro, dando prova di guizzi stilistici interessanti. Dal punto di vista pastorale, visto il genere horror, il film è da valutare come complesso e problematico.

Articolo disponibile anche su Agenzia SIR


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