72^ Mostra di Venezia – Premio Robert Bresson 2015 assegnato dalla FEdS a Mohsen Makhmalbaf

venerdì 28 Agosto 2015
Un articolo di: Redazione

IL PREMIO BRESSON A MOHSEN MAKHMALBAF

Dopo essere stato uno dei registi di punta del cinema iraniano degli anni Ottanta, già dagli anni Novanta incomincia un percorso di distacco graduale dalla politica del governo iraniano e affronta un’ulteriore tappa nella costruzione di una nuova identità cinematografica. Autore da sempre sensibile ai conflitti politici e alle questioni socio-culturali del Medioriente, Mohsen Makhmalbaf rifugge dalla facile condanna verso i tanti despoti che opprimono la regione nonostante, esule con la moglie dall’Iran da oltre dieci anni, abbia una lunga storia familiare dolorosa. Il suo cinema, scaturito dal contatto diretto con le prime esperienze artistiche sviluppatesi dopo la rivoluzione islamica del 1979, nasce dallo sforzo di coniugare temi religiosi e sociali in forma di apologhi e raggiunge con piena consapevolezza una raffigurazione esteticamente alta e simbolica della realtà.

IL REGISTA

Mohsen Makhmalbaf è uno dei principali esponenti del Nuovo cinema iraniano. Regista, romanziere, sceneggiatore, montatore, produttore e attivista per la tutela dei diritti umani. Nato a Teheran (Iran) nel 1957. Dopo una decisiva parentesi politica – si unisce adolescente alla milizia rivoluzionaria – si impegna nel campo artistico. Nei primi anni Ottanta, oltre al romanzo Il giardino di cristallo, inizia a scrivere racconti e testi teatrali ed entra nel “Centro per la diffusione del pensiero e dell’arte islamica”. Nel 1982 debutta dietro la macchina da presa con Tobeh Nasuh e nel 1985, con il suo quarto film Boycott arriva la notorietà. Da allora ha diretto più di venti opere, tra cui: L’ambulante (1986, presentato in diversi festival cinematografici internazionali), Il ciclista (1987), Salam Cinema (1995), Pane e fiore (1995, menzione speciale al Festival di Locarno), Il silenzio (1997, Medaglia d’oro della Presidenza del Senato, Premio CinemAvvenire e menzione speciale del Premio Sergio Trasatti alla 55. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia), Viaggio a Kandahar (2001, Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes), l’acclamato documentario The Gardner (2012) e The President (2014). Mohsen Makhmalbaf ha all’attivo oltre 27 pubblicazioni, 20 lungometraggi, 4 documentari e 5 cortometraggi realizzati in oltre dieci Paesi: Iran, Afghanistan, Turchia, Pakistan, Tagikistan, India, Corea del Sud, Israele, Georgia e Inghilterra.


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