BIUTIFUL

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Droga, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Malattia, Male, Matrimonio - coppia, Povertà-Emarginazione
Genere
Drammatico
Regia
Alejandro Gonzalez Inarritu
Durata
138'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Messico, Spagna
Titolo Originale
Biutiful
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Musiche
Gustavo Santaolalla
Montaggio
Stephen Mirrione

Orig.: Messico/Spagna/Stati Uniti (2009) - Sogg. e scenegg.: Alexandro Gonzalez Inarritu da una propria storia - Fotogr.(Panoramica/a colori): Rodrigo Prieto - Mus.: Gustavo Santaolalla - Montagg.: Stephen Mirrione - Dur.: 138' - Produz.: Alexandro Gonzalez Inarritu, Jon Kilik, Fernando Bovaira.

Interpreti e ruoli

Javier Bardem (Uxbal), Maricel Alvarez (Maramba), Eduard Fernandez . (Tito), Ruben Ochandiano (Zanc), Cheng Tai Shen (Hai), Luo Jin (Liwei), Hanna Bouchaib (Ana), Diaryatou Daff (Ige), Guillermo Estrella . (Mateo)

Soggetto

In un quartiere malfamato alla periferia di Barcelona, Uxbal vive con due attività: da una parte si fa pagare per mettersi in contatto con i defunti, dall'altra agisce come intermediario tra la malavita cinese e i clandestini africani. Quando il medico gli diagnostica un tumore irreversibile. Uxbal deve fare i conti con i due figli piccoli e con la loro mamma Maramba, donna disturbata e in preda a isterie.

Valutazione Pastorale

Dice Inarritu che si tratta di "...un film sulla paternità - sulla paura di perdere un padre, di essere padre e su quel momento in cui cominci a diventare il tuo proprio padre e i tuoi figli cominciano a diventare te. E' sulla perdita - perché alla fine noi siamo anche quello che abbiamo perso. Volevo distruggere l'illusione e rivelare la verità attraverso l'inequivocabile impatto dell'intimità. (...)". E' nelle situazioni estreme che Inarritu ama soprattutto muoversi. Uxbal è un uomo in caduta libera, che cammina sempre sul filo del rasoio, sapendo di pendere dalla parte del baratro. Si dovrebbe dire che la Barcellona scelta come sfondo é il suo completamento (quella di Woody Allen é la stessa ?): degrado, disordine, povertà, criminalità, droga. La corruzione é l'unico motore possibile. Il regista pigia a fondo sul pedale di un dramma che scorre compatto, senza un attimo di tregua. Tutto è buio, tutto è oscuro, tutto è desertificato: la morte incombe sui cinesi ammassati e ora su di lui. Forse il suo gesto d'amore verso i figlioletti é uno spiraglio di luce. Forse. C'è un accumulo di polarità negative a pesare un po' troppo sul vesante drammaturgico del copione. Inarritu ne perde in realismo e in forza descrittiva. 138' compongono una visione restringente e ansimante. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate di rassegne, per avviare riflessioni sui temi atuali che propone. Molta attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD o di altri supportin tecnici.

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