Al cinema “La Sirenetta” in live-action: quando la favola prende vita

lunedì 5 Giugno 2023
Un articolo di: Sergio Perugini

Quando la favola prende vita. È questa la prima impressione che si avverte davanti al nuovo live-action Disney “La Sirenetta” firmato Rob Marshall – suoi “Chicago” (2002), “Nine” (2009) e “Il ritorno di Mary Poppins” (2018) –, che recupera il successo del cartone animato del 1989, incoronato agli Oscar per la colonna sonora di Alan Menken e la canzone originale “Under the Sea” (“In fondo al mar”) sempre di Menken e Howard Ashman. Da molti anni la Disney sta portando avanti una politica di sperimentazione e al contempo di valorizzazione della sua library: da un lato rilascia nuovi cartoon, anche grazie al geniale comparto Pixar, dall’altro mette mano ai suoi classici dandogli nuova veste grafica, nuova vita realistica con il live-action. Basta citare due recenti titoli: “Pinocchio” (2022) di Robert Zemeckis e “Peter Pan & Wendy” (2023) di David Lowery, entrambi usciti su Disney+. Per “La Sirenetta”, distribuita invece al cinema, l’operazione risulta leggermente diversa, per impegno produttivo e soprattutto per la grande popolarità della favola, nata dalla penna di Hans Christian Andersen (1837) ed esaltata dal cartoon di fine anni ’80.
La storia. Caraibi 1830, Ariel (Halle Bailey) è la sirena ultimogenita di re Tritone (Javier Bardem). Incuriosita dal mondo oltre la superficie dell’acqua, dagli umani, un giorno salva dal naufragio il giovane principe Eric (Jonah Hauer-King). Infatuata dal ragazzo, Ariel vuole provare a vivere sulla terra ferma e per fare questo chiede aiuto alla zia-piovra Ursula (Melissa McCarthy), che le offre di trasformarle la coda da sirena in gambe in cambio della sua preziosa voce. Ursula mira a detronizzare Tritone e regnare incontrastata sui mari. Ariel avrà a disposizione solo pochi giorni per realizzare il suo sogno d’amore…
L’elemento che conquista del live-action “La Sirenetta” è senz’altro la dimensione visiva: il lavoro grafico messo in campo dalla Disney è sensazionale, un iperrealismo quasi immersivo del mondo marino. Le scene acquatiche sono notevoli, realizzate con grande definizione. Oltre a tale componente, punto di forza rimangono le musiche e le canzoni originali di Alan Menken, che la Disney ha sapientemente deciso di preservare; a queste, però, si aggiungono delle nuove composizioni firmate dal geniale Lin-Manuel Miranda (“Hamilton”, “Encanto”). La linea del racconto, poi, non presenta particolari variazioni, al di là di qualche quadro narrativo inedito scritto dallo sceneggiatore David Magee. Ulteriore elemento di richiamo è certamente il cast: se l’attenzione dei più piccoli è giustamente focalizzata sui giovani protagonisti che impersonano Ariel ed Eric, gli adulti non vedranno altro che le gustose interpretazioni di Bardem e della McCarthy, un’irresistibile “malefica” Ursula. Nell’insieme, “La Sirenetta” risulta godibile e avvolgente, ma senza troppi sussulti. Consigliabile, semplice, per dibattiti.

La Sirenetta

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