titolo_originale: La dernière chance / Die letze Chance
interpreti: Ewart G. Morrison (il maggiore britannico Telford), John Hoy (il tenente britannico John Halliday), Ray Reagan (il sergente americano James R. Braddock), Luisa Rossi (Tonina), Eduardo Masini (il locandiere), Giuseppe Galeati (il cocchiere), Romano Calò (il sacerdote), Tino Erler (Muzio), Leopold Biberti (il primo tenente Brunner), Therese Giehse (la signora Wittels), Robert Schwarz (Bernhard Wittels), Germaine Tournier (la signora Monnier), Emil Gerber (la guardia confinaria Ruedi), Sigfrit Steiner (il medico militare svizzero), Maurice Sakhnowski (Hiller Sokolowski), Berthe Sakhnowski (Chanele, sua nipote), Rudolf Kaempf (il professore), Jean Martin Schroeter (l'olandese), Gertrud ten Cate (la olandese), Carlo Romatko (l'operaio jugoslavo), Renata Italiani [Borgatti] (la madre di Giuseppe), Lina Paoli (la moglie del locandiere), Maria Rezzonico (la signora Muzio), Guido Rezzonico (Giuseppe), Hermann Styger, Olga Peytrignet, Uors von Planta
genere: storico
soggetto: dal romanzo omonimo di Richard Schweizer
sceneggiatura: Richard Schweizer [e, non accreditati, Leopold Lindtberg e David Wechsler]
fotografia: Emil Berna
scenografia: Robert Furrer
costumi: Robert Gamma
musica: Robert Blum
montaggio: Hermann Haller
produzione: Lazar Wechsler per Praesens-Film AG (Zurich)
distribuzione: Fincine
durata: 113'
tematiche: guerra; storia
trama: Settembre 1943. Due prigionieri alleati fuggono da un treno che dall'Italia li trasporta in Germania e trovandosi nelle vicinanze della frontiera decidono di raggiungere ad ogni costo la Svizzera. Mentre stanno tentando di traversare il lago, una giovane lavandaia li richiama annunciando loro l'armistizio. Ma purtroppo la gioia è breve perché i tedeschi occupano la zona. I due prigionieri, con l'aiuto di un coraggioso parroco, si uniscono ad un gruppo di profughi e di perseguitati politici che raggiungono la frontiera attraverso gli impervi sentieri delle montagne. Il viaggio è emozionante e drammatico e i due fuggiaschi vi perdono la vita. Anche uno dei prigionieri rimane mortalmente ferito in un generoso slancio proprio quando il gruppo sta per varcare la tanto agognata terra svizzera dove sa di trovare buona accoglienza.
giudizio_artistico: Opera cinematografica di notevole rilievo in cui il carattere documentario e propagandistico è nobilitato da un profondo sentimento umano scevro da ogni retorica. Superba la fotografia e ottima la interpretazione.
giudizio_morale: La pellicola ricca di notazioni positive esalta i nobili sentimenti di fratellanza umana in contrapposto alle immani rovine provocate dall'odio,e da false ideologie di grandezza. Il film è pertanto visibile anche in sale di oratori e collegi. O
nazione: Svizzera