Achivio Storico

LA PRIMA DONNA CHE PASSA

Regia
Max Neufeld
Anno di uscita
1940

interpreti: Alida Valli (Gabriella de Verveine), Carlo Lombardi (Richelieu), Ninì Gordini Cervi (la marchesa de Prie), Giuseppe Rinaldi (Raoul d'Aubigny), Lisa Varna (Marietta), Achille Majeroni (il vescovo di Fleury), Giuseppe Pierozzi (il duca di Borbone), Guglielmo Barnabò (il console d'Auvray), Augusto Marcacci (il governatore Delaroche), Olinto Cristina (il conte di Verveine), Renato Malavasi (Andrea), Luigi Erminio D'Olivo (d'Aumont), Emilio Petacci (Lagrange), Giulia Dòmini [poi: Diana Lante] (Madame Charolais), , Mario Giannini (re Luigi XV di Francia), Eugenio Duse (Piccard), Aristide Garbini (Thibaut), Angelo Dessy (un inserviente), Michele Malaspina, Giovanni Petti, Anna Berni, Giulio Dani, Olga von Collar

genere: commedia

soggetto: Alessandro De Stefani

sceneggiatura: Alessandro De Stefani

fotografia: Tino Santoni

scenografia: Ottavio Scotti

costumi: Fabrizio Carafa

musica: Carlo Innocenzi

montaggio: Vincenzo Zampi

produzione: Italcine

distribuzione: I.C.I. [Industrie Cinematografiche Italiane]

durata:

tematiche: amore

trama: Presso la corte di Francia, verso la seconda metà del secolo XVII. Un galante primo ministro scommette mille scudi con due cortigiani, assicurando che egli prima della mezzanotte riuscirà a conquistare la prima donna che si incontrerà a passare in quel momento. E infatti, allo scadere del termine egli, dinnanzi agli occhi sbalorditi dei suoi competitori, si affaccia dal balcone della fanciulla incontrata per caso. E la mattina seguente, uscendo dal palazzo che ospita la fanciulla, può riscuotere la posta. Ma si trattava di un inganno che allo stesso ministro ha giuocato una dama potentissima, da lui abbandonata. La fanciulla, che il galante diplomatico aveva incontrata, si trovava nella stessa notte a Parigi e nel palazzo ospitale era la dama vendicativa. Il fidanzato della ragazza sfida il ministro a duello, avendo creduto alle dicerie in giro. Intanto il ministro e tutti i suoi sostenitori cadono in disgrazia. Egli, prima di costituirsi alle guardie del Re, può proclamare l'innocenza della fanciulla e restituirla all'affetto del fidanzato.

giudizio_morale: Non ostante l'ambientazione pseudostorica della vicenda e la rilassatezza dei costumi propria all'epoca descritta, la trama sguaiatamente boccaccesca conserva tutta la sua perniciosità. Da escludersi per ogni genere di pubblico. D

nazione: Italia

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