Achivio Storico

QUARTIERI ALTI

Regia
Mario Soldati
Anno di uscita
1943-1944

interpreti: Massimo Serato (Giorgio Zanetti), Adriana Benetti (Isabella), Nerio Bernardi (Emilio Buscaglione), Enzo Biliotti (Febo Marcantoni), Jucci Kellermann (Barbara), Fanny Marchiò (donna Lina Rigotti), Maria Melato (Maria Letizia Bruneschi), Vittorio Sanipoli (Roberto), Gina Sammarco (la falsa madre di Giorgio), Giulio Stival (il falso padre di Giorgio), Giuseppe Pierozzi (il tabaccaio gobbo), Piero Pastore (il calciatore Bottarini), Alfredo Del Pelo (il chitarrista alla Taverna Ulpia), Marco Monari-Rocca (il conte Giandomenico), Gilda Marchiò (l'affittuaria della villa), Paola Borboni, Valentina Cortese

genere: commedia

collaborazione_alla_regia: Leo Longanesi

soggetto: dal romanzo omonimo di Ercole Patti e dalla commedia francese Le rendez-vous de Senlis [1941] di Jean Anouilh

sceneggiatura: Steno, Ercole Patti, Renato Castellani, Mario Soldati [e, non accreditato, Mario Bonfantini]

fotografia: Otello Martelli e Aldo Tonti

scenografia: Roberto Quintavalle

musica: Giuseppe Rosati

montaggio: Gisa Radicchi Levi

produzione: I.C.I. [Industrie Cinematografiche Italiane]

distribuzione: I.C.I.

durata: 82'

trama: Un giovane libertino, amante di una ricca e matura signora in vena di eccentricità, si invaghisce di una signorina di buona famiglia e si fidanza ad essa cercando di nasconderle la sregolata esistenza che egli conduce. Ma il piccolo mondo di profittatori e parassiti che traggono la loro risorsa dalla relazione illecita del giovanotto, si oppongono a che questi abbandoni il campo per sposare la ragazza. Dopo una serie di vicende che dimostrano al giovanotto la bassezza dell'ambiente in cui ha vissuto per tanto tempo, egli tronca definitivamente ogni rapporto e sposa la fanciulla amata.

giudizio_artistico: La vicenda di per sé scialba è narrata con un ritmo disuguale e a volte incomprensibile tale da rendere il film artisticamente assai scadente.

giudizio_morale: La descrizione di un ambiente frivolo e corrotto non giustifica la tesi moraleggiante che se ne dovrebbe trarre e rende il film eticamente pernicioso e pertanto sconsigliabile per ogni genere di pubblico. E

nazione: Italia

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