La Palma d’Oro della 69^ edizione del Festival di Cannes è stata attribuita al film I Daniel Blake di Ken Loach. Per il regista inglese si tratta del secondo incontro con il Premio maggiore. La prima vittoria era stata per “Il vento accarezza l’erba” nel 2006. Loach,che il mese prossimo compie ottanta anni, riceve con questo riconoscimento la conferma di autore sempre attento a osservare le dinamiche della società occidentale e a denunciare storture e ingiustizie. Un cinema che sembra sempre ‘ripetitivo’ eppure mai come oggi è necessario.
Il cinema di Ken Loach si conferma in difesa dei diritti dei lavoratori, degli ultimi e delle loro famiglie. I, Daniel Blacke sembra riportarci a Piovono Pietre, al racconto disperato di poveri disgraziati in cerca di speranza e riscatto, dinanzi a uno Stato e una società borghese sempre più distante, per non dire assente.
La Giuria internazionale presieduta da George Miller – composta da Kirsten Dunst, Vanessa Paradis, Valeria Golino, Donald Sutherland, Mads Mikkelsen, Laszlo Nemes, Arnaud Desplechin e Katayoon Shahabi – ha assegnato come secondo premio più importante, ovvero il Grand Prix della Giuria, a Xavier Dolan per Juste la fin du monde, vincitore anche del Premio della Giuria Ecumenica, composta da delegati SIGNIS e INTERFILM.
Il Premio della Giuria è stato assegnato ad Andrea Arnold per American Honey. Ex aequo, poi, per la Miglior regia, premio conferito a Cristian Mungiu per Bacalaureat e a Olivier Assayas per Personal Shopper.
La migliore sceneggiatura è The Salesman del regista iraniano Asghar Farhadi, film che ottiene anche la Palma per il miglior attore Shahab Hosseini. La migliore attrice è la filippina Jaclyn Jose per Ma’ Rosa di Brillante Mendoza.
La Camera d’Or per la migliore opera prima va a Divines di Houda Benyamina.