“Come per disincanto”: fuga nel regno fatato di Monrolasia

martedì 20 Dicembre 2022
Un articolo di: Sergio Perugini

Sono passati quindici anni da “Come d’incanto” (“Enchanted”, 2007), film targato Disney diretto da Kevin Lima. Una favola dall’umorismo brillante con protagonisti Amy Adams e Patrick Dempsey, nei panni di Giselle dal regno fantastico di Andalasia e di Robert, uomo d’affari di New York. Una storia d’amore a cavallo tra realtà e sogno. Li avevamo lasciati “happily ever after”, ovvero “per sempre felici e contenti”. La Disney, forte di un grande seguito del film, ha deciso di ritornare sul progetto riunendo il cast con qualche new entry, in primis l’irresistibile talento comico Maya Rudolph (nonché moglie del geniale Paul Thomas Anderson): è nato così “Come per disincanto” (“Disenchanted”) diretto da Adam Shankman (“Prima o poi mi sposo”, “Hairspray”), film sempre in tecnica mista e con una forte componente musical, dal 18 novembre su Disney+.

La storia. New York, oggi. Giselle e Robert sono orami sposati da anni, con due figli, l’adolescente Morgan (Gabriella Baldacchino) e la neonata Sophia. Quando la grande metropoli inizia a farsi troppo asettica e dispersiva, i due decidono di trasferirsi a Monroeville, in provincia. Sulle prime, la realtà sembra accogliente, ma ben presto i malumori si palesano. Sconfortata Giselle esprime un desiderio: chiede di vivere nuovamente in un mondo incantato. Ma non tutto gira per il verso giusto… Farà la gioia di piccoli e grandi. “Come per disincanto” punta a bissare il successo del titolo originario, valorizzando le performance espressive e canore di Amy Adams e Patrick Dempsey, come pure di spassosi comprimari quali James Marsden (principe Edward) e Idina Menzel (Nancy). Nell’insieme si tratta di un racconto a sfondo favolistico colorato e mieloso, puntellato da un’ironia brillante e da numeri musicali di ampio respiro – composti dal premio Oscar Alan Menken – che fanno il verso a titoli di richiamo della Disney, dal classico “Mary Poppins” (1964) al live-action “Beauty and the Beast (2017). Tra i temi in campo la famiglia e il dialogo al suo interno, la ricerca della felicità e il sogno di evasione, compresa una riflessione sul ruolo genitoriale, sulle madri (im)perfette. “Come per disincanto” ha una struttura semplice, godibile, segnata da qualche ingenuità o inciampo zuccheroso, ma nell’insieme è una proposta adatta per tutta la famiglia. Consigliabile, semplice.


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