Era l’edizione numero 9 quella del Festival Internazionale del Film di Roma conclusasi sabato 25.al Parco della Musica.  Con la rinuncia alle Giurie, l’individuazione dei Premi è stata affidata agli spettatori invitati ad esprimere le proprie preferenze al termine di ogni proiezione. Così sono stati scelti i vincitori per ciascuna delle cinque sezioni in cui era suddiviso il programma. Nella sezione GALA ha vinto “Trash”  di Stephen Daldry (Gran Bretagna); nella sezione CINEMA D’OGGI, “12 Citizens” di Xu Ang (Cina); in MONDO GENERE “Haider” di Vishai Bhardwaj (India); in CINEMA ITALIA-FICTION “Fino a qui tutto bene” di Roan Johnson (Italia); in CINEMA ITALIA-DOCUMENTARIO “lLooking for Kadija” di Francesco G.Raganato (Italia). Tra i premi collaterali, va segnalata la presenza, per la prima volta, del SIGNIS AWARD – Ente dello Spettacolo. La Giuria internazionale del Signis ha esaminato film nelle sezioni Cinema d’oggi e Prospettiva Italia,e ha assegnato un premio ex aequo (riconoscimento in denaro del valore di 5mila euro lordi) a “Fin qui tutto bene” di Roan Johnson e a “We are young. We are strong” di Burhan Qurbani. Una menzione speciale è andata a “Biagio” di Pasquale Scimeca. Nella conferenza stampa conclusiva, Marco Muller ha confermato che il 31 dicembre lascerà il ruolo di direttore, avendo concluso l’incarico triennale. Il Festiva va dunque verso l’edizionedel decennale conla prospettiva di un nome nuovo alla guida. Sabato il festival si è concluso con l’ultimo film in programma, “Andiamo a quel paese”, una commedia diretta e interpretata da Ficarra e Picone. Come si ricorderà, un’altra commedia italiana aveva aperto il 16 ottobre il cartellone, “Soap opera” di Alessandro Genovesi. Nella giornata conclusiva, degna di nota anche la proposta di “La spia – A Most Wanted Man” di Anton Corbijn, l’ultimo film interpretato con il consueto vigore dal compianto Phlip Seymour Hoffman.  

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