Dentro la Tv: “Che Dio ci aiuti 7” serie Lux Vide-Rai tra dramedy e favola sociale

lunedì 16 Gennaio 2023
Un articolo di: Sergio Perugini

L’eredità di suor Angela. Non è un vero e proprio addio. Non lo ha detto chiaramente Elena Sofia Ricci, ma lo ha lasciato intendere nel corso della presentazione della 7a stagione della fiction Rai-Lux Vide “Che Dio ci aiuti”, su Rai Uno dal 12 gennaio. “Che Dio ci aiuti” è una delle più longeve dell’ammiraglia Rai insieme a “Don Matteo” (dal 2000, 13 stagioni), nata a ben vedere proprio come spin-off di quest’ultima per raccontare il mondo religioso al femminile e in generale storie di donne, racconti di matrice sociale del nostro presente. Nel corso degli anni, dal 2011, il personaggio di suor Angela interpretato dalla Ricci ha richiamato non poco il modello cinematografico di don Camillo cesellato da Fernandel (su tracciato letterario di Giovannino Guareschi), la figura di un prete profondamente umano, pasticcione, persino scorretto, bugiardo, ma sempre orientato al bene. E così è suor Angela, una ex detenuta che ha scoperto la vocazione tra le sbarre avviando poi un percorso di riscatto. “Che Dio ci aiuti” è entrata subito nel favore degli spettatori, premiata sempre con ascolti solidi: la puntata del 12.01.23 ha registrato 5,3 milioni di spettatori e il 28,2% di Share.

Arrivi e partenze. Assisi, nel convento degli Angeli custodi c’è una girandola di cambiamenti: via Monica e Nico, Ginevra ed Erasmo; non c’è neanche suor Costanza, che ha scelto di ritirarsi in un altro convento. Suor Angela e Azzurra devono risolvere svariati problemi, come far quadrare i conti della struttura e trovare nuovi affittuari. Oltre allo psichiatra Emiliano, arrivano le studentesse: Ludovica e Cate…

Pros&Cons. Alla regia di “Che Dio ci aiuti 7” troviamo Francesco Vicario e Isabella Leone, mentre il copione è firmato tra gli altri da Elena Bucaccio e Carlotta Ercolino. La serie parte subito con il piede giusto, mettendo in scena un caleidoscopio di spaccati sociali e relazionali: difficoltà di dialogo in famiglia, paura di compiere delle scelte, silenzi che diventano ingombranti e bugie “nere-bianche”. Ancora, guardando al cast, a trainare le fila sono come sempre Elena Sofia Ricci, Francesca Chillemi e Valeria Fabrizi, rispettivamente suor Angela, la novizia Azzurra e la veterana suor Costanza. La prima, vero perno del racconto (magnifica!), è data in uscita pertanto il peso narrativo si sposta su Azzurra, che dovrà dimostrare di essere pronta al salto della maturità: come donna, come religiosa (e come attrice). Su lei ruoterà la serie: le potenzialità ci sono tutte, perché personaggio e interprete possiedono qualità originali, coniugando bene linea drammatica e brillante. Non mancherà poi la Fabrizi nel ruolo di suor Costanza a puntellare il racconto con sfumature di dolcezza ma anche di comicità spumeggiante. Bene poi i nuovi ingressi, capeggiati dall’ormai rodato Pierpaolo Spollon che si è imposto in più serie Lux Vide, soprattutto in “DOC. Nelle tue mani”. A dare appeal a “Che Dio ci aiuti 7” è inoltre quella commistione di generi che coinvolge con facilità: la linea dramedy, il racconto familiare, le sfumature sentimentali, le istantanee di realismo e inserti favolistici. Bene dunque la partenza, attendiamo sviluppi.

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